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Desireé migliora

«Per quale motivo - spiega il papà della bimba - dovremmo rinunciare a migliorare le condizioni di vita di nostra figlia? Non accettiamo questa eventualità, pur sapendo che Desireé non potrà guarire» aggiunge l'uomo. Che all'Adige ha fornito un paio di video dai quali emergono i miglioramenti. «Le sue gambe un tempo erano immobili, mentre ora piega leggermente le ginocchia, lo stesso vale per le braccia. In questi otto mesi è aumentato il tono muscolare della bambina, che pesa un chilo in più»

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Stamina «non funziona»

Il metodo Stamina messo a punto da Davide Vannoni, e che utilizza cellule staminali, non avrebbe consistenza scientifica. La bocciatura è contenuta nell'atteso parere che il comitato scientifico per la sperimentazione del metodo, nominato dal ministro Beatrice Lorenzin, ha consegnato al ministero della Salute. Un parere che segue al via libera alla stessa sperimentazione del metodo, deciso dal Parlamento lo scorso maggio. «Me lo aspettavo - ha detto Vannoni - è evidente che il comitato non fosse imparziale»

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Caso Stamina, esperimento in alto mare

A poco più di 24 ore dal termine previsto, il primo agosto, per la consegna del protocollo semplificato del metodo Stamina a base di cellule staminali mesenchimali all'Istituto superiore di sanità (Iss), un nuovo colpo di scena rischia di mettere in forse l'avvio della sperimentazione: Il protocollo è pronto per essere consegnato, annuncia il presidente di Stamina Foundation e ideatore del metodo, Davide Vannoni, ma «mancano le garanzie di trasparenza da parte del ministero della Salute, che ha detto no ad alcune delle richieste avanzate da Stamina»

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Sperimentazione stamina, sì del ministero

È ormai partito il conto alla rovescia per l'avvio della sperimentazione del metodo Stamina, la terapia messa a punto da Davide Vannoni, presidente di «Stamina Foundation», e che utilizza cellule staminali mesenchimali. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha infatti firmato il decreto attuativo per il via ai trial clinici entro il primo luglio, come già stabilito. L'ultima parola spetterà però, secondo quanto previsto dal decreto, ad un Comitato scientifico che dovrà decidere criteri e dettagli della sperimentazione

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Stamina, è morta Sofia, paziente di sei mesi

Il 2 giugno è morta Sofia Pirisi, una bimba affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1). Lo scorso 8 aprile i genitori avevano vinto il ricorso per poterla sottoporre alle terapie con il metodo Stamina. Lo afferma il presidente di Stamina foundation, Davide Vannoni, riferendo che la piccola era «quarta in lista di attesa» agli Spedali civili di Brescia. La piccola, riferisce Vannoni, si è spenta per una crisi respiratoria e la famiglia «è intenzionata a denunciare gli Spedali civili di Brescia e il ministero della Salute per omicidio volontario»

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Sperimentazione «Stamina», ecco il via libera

Mentre in piazza Montecitorio le famiglie dei malati e varie associazioni da tutta Italia manifestavano chiedendo di poter curare i propri bambini con la terapia a base di cellule staminali della Fondazione Stamina, la commissione Affari sociali della Camera approvava un emendamento al decreto Balduzzi che affronta la questione: un voto unanime ha dato il via libera alla sperimentazione di terapie avanzate a base di staminali mesenchimali, quelle usate da Stamina

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Belli: «Staminali, rigore e no a false illusioni»

Di fronte a un bambino malato, terminale, per il quale la medicina non offre alternative chiunque, davanti ad una cura che promette miglioramenti, dice: proviamo. Se con le staminali c'è una speranza, sperimentiamo. Ma per Serena Belli, per anni genetista al S. Chiara e oggi presidente dell'associazione provinciale amici della nefrologia, così facendo non si fa realmente il bene dei malati e delle loro famiglie e nemmeno quello della scienza