Hamdan Ballal ricorda l'attacco "brutale" e l'arresto

Mute
Current Time 0:00
/
Duration Time 0:00
Loaded: 0%
Progress: 0%
Stream TypeLIVE
Remaining Time -0:00
 
Il premio Oscar palestinese fermato e attaccato dai coloni nel villaggio di Susya

Video

economia

Rifiuti zero nella moda, appello dell'Onu contro gli sprechi tessili: ecco come ridurli

Verso rifiuti zero nella moda e nel tessile è il tema della Giornata internazionale Rifiuti Zero che ricorreva ieri, il 30 marzo, promossa congiuntamente dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) e dal Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un-Habitat). Focus della giornata, quest'anno, è sull'urgente necessità di adottare misure per ridurre l'impatto dei rifiuti nella moda e nel tessile e promuovere la sostenibilità e la circolarità, quindi modelli di consumo e produzione sostenibili per affrontare la crisi dell'inquinamento da rifiuti.

L'attuale modello lineare di sovrapproduzione e consumo dell'industria della moda ha impatti ambientali e sociali significativi, spiegano le Nazioni unite: ogni anno vengono generati oltre 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, pari a un camion della spazzatura pieno di abiti inceneriti o gettati in discarica ogni secondo.

La produzione di abbigliamento è raddoppiata dal 2000 al 2015, mentre la durata di utilizzo degli indumenti è diminuita del 36%. L'uso di fibre sintetiche basate su combustibili fossili contribuisce all'inquinamento da microplastica, danneggiando gli ecosistemi e la salute umana. Gli indumenti scartati finiscono spesso nel Sud del mondo, dove una gestione inadeguata dei rifiuti porta a discariche a cielo aperto, incendi e gravi conseguenze ambientali e sociali, che colpiscono in modo sproporzionato le comunità vulnerabili, precisa l'Onu.

Per arrivare a zero rifiuti nella moda e nel tessile, è necessario un cambiamento sistemico, che comprenda la riduzione della sovrapproduzione, l'approvvigionamento responsabile e l'adozione di una produzione etica.

Allo stesso modo, spiega l'Onu, il prolungamento della vita dei tessuti attraverso il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio, insieme al miglioramento delle tecnologie e delle infrastrutture di riciclaggio, è fondamentale per ridurre al minimo i rifiuti e recuperare risorse preziose. "I governi a tutti i livelli devono costruire economie circolari che affrontino l'esaurimento e la gestione delle risorse e investire in programmi moderni di gestione dei rifiuti ancorati al riutilizzo, alla rifabbricazione, al recupero e alla prevenzione dei rifiuti", sottolinea António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite. In generale, ogni anno, l'umanità genera tra 2,1 e 2,3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani.

Senza un'azione urgente, ricorda l'Onu, la produzione annuale di rifiuti raggiungerà i 3,8 miliardi di tonnellate entro il 2050. L'inquinamento da rifiuti minaccia la salute umana, costa all'economia globale centinaia di miliardi di dollari ogni anno e aggrava la triplice crisi planetaria: la crisi del cambiamento climatico , la crisi della natura, della perdita di territorio e biodiversità e la crisi dell'inquinamento e dei rifiuti. Per raggiungere zero-waste sono necessari contributi attivi da parte di governi, industria e consumatori.