Trump: «Ue molto cattiva con noi, avrà dazi». Dombrovskis: «Risponderemo per difendere gli interessi europei»

Donald Trump mette in guardia i paesi europei: "Saranno soggetti a dazi" se non correggeranno gli squilibri commerciali. "Ci hanno trattato male. Se non fai così, non si ottiene giustizia", ha detto il presidente nel corso di un evento alla Casa Bianca, durante il quale ha aperto alla possibilità che Elon Musk acquisti TikTok "se vuole" e annunciato il progetto 'Stargate', la joint-venture per investimenti fino a 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti per costruire l'infrastruttura necessaria all'intelligenza artificiale. Trump è apparso insieme agli amministratori delegati di Softbank Masayoshi Son, Oracle Larry Ellison e OpenAI Sam Altman, le tre società coinvolte in Stargate. La joint-venture dispiegherà "immediatamente" 100 miliardi con l'obiettivo di raggiungerne "almeno" 500 in progetti per l'IA, ha detto Son.

«Se l'amministrazione Trump metterà in pratica la minaccia di nuovi dazi contro i prodotti europei, "la Ue è pronta a difendere i suoi interessi. Siamo pronti a rispondere in modo proporzionato se sarà necessario, come abbiamo fatto durante la prima amministrazione Trump», ha detto il Commissario Ue per l'Economia Valdis Dombrovskis durante un'intervista alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale. «Gli Usa sono un importante partner strategico, ma è chiaro che siamo pronti a difendere i nostri valori e i nostri interessi se necessario», ha aggiunto.

"L'Europa deve iniziare a difendersi da sola, e deve spendere anche soldi europei. Discutete pure delle tecniche di finanziamento ma nessuno metta in dubbio che serve un grande spazio comune che richiede un finanziamento comune", ha detto il premier polacco Donald Tusk alla Plenaria illustrando le priorità della presidenza polacca. "Non abbiate paura", ha sottolineato Tusk citando papa Giovanni Paolo II, "il futuro è nelle nostre mani e non di quelle della Cina o degli Usa". "Si è conclusa l'epoca della comodità, lo sappiamo tutti.

Se oggi il presidente degli Stati Uniti parla della necessità di assumersi maggiori responsabilità da parte dell'Europa da parte degli alleati americani per la propria sicurezza, consideriamo questo come una sfida positiva. Solamente un alleato può augurare al proprio alleato di essere più forte. Non consideriamo questa come una dichiarazione di un oppositore all'Unione europea", ha spiegato il presidente di turno del semestre. Il premier polacco ha poi parafrasato John Fitzgerald Kennedy, "non chiedete che cosa possa fare l'America per l'Europa e per la sua sicurezza, ma chiedetevi cosa possiamo fare noi per la sicurezza europea"

La Cina ha assicurato di essere "fermamente determinata a difendere gli interessi nazionali" dopo le minacce di dazi da parte del presidente Usa Donald Trump. "Abbiamo sempre creduto che non ci sono vincitori in una guerra commerciale", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. "Stiamo valutando dazi del 10% a carico della Cina sulla base del fatto che stanno inviando fentanyl in Messico e Canada", ha detto martedì il tycoon, ipotizzando l'entrata in vigore dall'1 febbraio. Il fentanyl è un oppiaceo sintetico di cui Pechino è il principale produttore di componenti chimici necessari per la realizzazione.

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Libia, vittima di Almasri denuncia il governo Meloni: "Ha vanificato la possibilità di ottenere giustizia"

"Il Governo italiano mi ha reso vittima per una seconda volta" di "queste atrocità di cui sono testimone". Sono le parole di Lam Magok Biel Ruei, l'uomo che ha presentato una denuncia alla Procura di Roma a carico della premier Giorgia Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi in relazione alla vicenda del generale libico Osama Almasri, accusato di crimini contro l'umanità ed espulso dall'Italia, dopo la scarcerazione, il 21 gennaio scorso.

Una vicenda, quella di Almasri, di cui ora si occuperà anche la procura di Perugia, competente su tutti i procedimenti che riguardano i magistrati romani: sul tavolo del procuratore Raffaele Cantone è infatti arrivato l'esposto dell'avvocato Luigi Mele nei confronti del collega Luigi Li Gotti - il legale che ha presentato la denuncia contro i vertici del governo - e del procuratore di Roma Francesco Lo Voi.

Il fascicolo è a modello 45, vale a dire senza ipotesi di reato o indagati. Nei confronti di Li Gotti, l'esposto dell'avvocato Mele ipotizza i reati di calunnia aggravata, attentato contro gli organi costituzionali e vilipendio delle istituzioni; nei confronti del procuratore, invece, nell'esposto si ipotizzano l'omissione d'atti d'ufficio aggravata e l'oltraggio a un corpo politico. Lam Magok, che è stato vittima delle torture dell'uomo che era a capo del direttore del famigerato penitenziario di Mittiga, lunedì mattina ha messo a disposizione dei magistrati un atto di nove pagine con una serie di allegati in cui, raccontando della sua vicenda, accusa il Presidente del Consiglio e i capi dei dicasteri di Giustizia e Viminale di "favoreggiamento".

L'esecutivo - a detta del denunciante - ha "vanificato la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando".

Nella denuncia, che finirà all'attenzione del procuratore Francesco Lo Voi, l'avvocato Francesco Romeo parla di "inerzia di Nordio" che, a suo dire, "avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale".

Una mancata iniziativa, è il ragionamento del legale, che assieme al "decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico".

Per il legale di Lam Magok, attualmente ospite di una struttura di Baobab Experience, "esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio scorso che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell'operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l'adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione". Ed inoltre, "in quello stesso comunicato si riporta che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale di non commentare pubblicamente l'arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza".

"Il silenzio del ministro Nordio è stato chiaramente funzionale alla liberazione di Almasri", aggiunge Lam Magok che attende ora la decisione del capo dei pm di piazzale Clodio. Lo Voi dovrà valutare l'incartamento e ha davanti a sé due opzioni: o avviare un nuovo procedimento oppure, alla luce del fatto che i profili penali sono gli stessi, inviare la denuncia al tribunale dei Ministri che già indaga dopo la denuncia presenta dall'avvocato Luigi Li Gotti. E sulla quale, dopo l'esposto dell'avvocato Mele, ora indaga la procura di Perugia.