Giulio Andreotti è morto Il politico aveva 94 anni
Giulio Andreotti è morto oggi alle 12 e 25 nella sua abitazione romana. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Era nato a Roma nel 1919. Sette volte presidente del Consiglio e più volte ministro, era senatore a vita. Luis Durnwalder lo definisce «un politico lungimirante, una delle personalità politiche che hanno accompagnato l’Alto Adige verso un futuro pacificato. Quella dell'autonomia imboccata anni fa, anche con il lavoro di Andreotti, era la strada giusta. Ha sempre rispettato le minoranze». Il cordoglio di Alberto Pacher
ROMA - Giulio Andreotti è morto oggi alle 12 e 25 nella sua abitazione romana. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Era nato a Roma nel 1919. Sette volte presidente del Consiglio e più volte ministro, era senatore a vita.
"Se ne va una figura di assoluto rilievo nella storia politica e sociale del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi. Una figura che ha accompagnato le vicende italiane, dagli anni del boom economico fino ai momenti più drammatici delle trasformazioni sociali".
Così Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, appresa la notizia della morte, oggi, a Roma, del senatore Giulio Andreotti. "E certamente non possiamo dimenticare - aggiunge Pacher - il legame che lo unì, negli anni della sua formazione politica, con Alcide De Gasperi. E' a partire da quell'esperienza che Giulio Andreotti accettò di buon grado l'invito della Provincia autonoma di Trento a far parte, fin dalla sua fondazione, della giuria del Premio Alcide De Gasperi - Costruttori d'Europa. Non solo: per ben due volte, nell'occasione della prima e della seconda edizione, quando il Premio fu conferito ad Helmuth Kohl prima e a Carlo Azeglio Ciampi, volle essere con noi, a Trento, alle cerimonie pubbliche. A confermare quel legame particolare con il nostro Trentino, "la terra di De Gasperi", come amava ripetere".
Onore anche da parte degli avversari politici. "È scomparso un personaggio tra i principali della prima Repubblica, figura controversa. I contemporanei hanno difficoltà a giudicarla. Ai posteri l'ardua sentenza". Così Oliviero Diliberto (Pdci) commenta a Radio 24 la scomparsa di Giulio Andreotti. "Rimpiango quel mondo in cui vi erano contrapposizioni forti di pensieri forti e strutturati e oggi del tutto scomparsa - afferma - Le ombre sul passato di Andreotti sono molto serie e attengono alla sentenza che l'ha assolto per il periodo precedente a quello della prescrizione, appunto solo per la prescrizione. Era un avversario di livello, oggi i nostri avversari sono degli omuncoli, come d'altro canto anche noi".