Al consiglio dei ministri nuovo rinvio per il taglio Imu
L'impegno c'è ma per ora il governo ha solo «avviato la discussione». Per il varo del decreto per la sospensione della prima rata dell'Imu e per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga bisognerà attendere ancora fino alla prossima settimana. Nonostante Silvio Berlusconi avesse già cantato vittoria sulla sua battaglia personale contro l'imposta sulla casa prima ancora della fine del Consiglio dei Ministri («è una nostra vittoria, ma non ci basta»), l'esecutivo si è preso ancora qualche giorno per definire gli aspetti «tecnici» delle misure
L'impegno c'è ma per ora il governo ha solo «avviato la discussione». Per il varo del decreto per la sospensione della prima rata dell'Imu e per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga bisognerà attendere ancora fino alla prossima settimana.
Nonostante Silvio Berlusconi avesse già cantato vittoria sulla sua battaglia personale contro l'imposta sulla casa prima ancora della fine del Consiglio dei Ministri («è una nostra vittoria, ma non ci basta»), l'esecutivo si è preso ancora qualche giorno per definire gli aspetti «tecnici» delle misure. Probabilmente per trovare le necessarie coperture finanziarie, ma anche per decidere in via definitiva la forma del provvedimento. Palazzo Chigi assicura infatti che le misure arriveranno in un decreto legge, anche se, secondo fonti governative, la Ragioneria preferirebbe un emendamento al decreto legge sui debiti della Pubblica Amministrazione per evitare «un assalto alla diligenza» in sede di approvazione parlamentare.
L'impegno comunque resta, ha assicurato anche in prima persona il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. «La decisione è stata assunta» perchè il Consiglio dei ministri (riunito ieri nel primo pomeriggio, a sorpresa) ha voluto dare «un segnale rapido di indirizzo sulle aree di intervento».
La rata dell'Imu del 16 giugno sarà dunque sospesa ed «entro 100 giorni» da quella scadenza, quindi a fine settembre, sarà ridefinita tutta la materia della tassazione immobiliare. «Qualche forma di tassazione dovrà rimanere», ha specificato il ministro, ma sarà rimodulata rispetto all'attuale sistema. A quanto pare, il rinvio della rata di giugno riguarderà solo la prima casa; per seconde case e capannoni industriali, invece, il pagamento di giugno rimane.
La «rimodulazione» delle tasse non implicherà però un aumento delle tasse e tanto meno un prelievo forzoso, ha garantito ancora il ministro rispondendo alle domande di Lilli Gruber ad «Otto e Mezzo», come non bisognerà aspettarsi una nuova manovra perchè l'Italia «non rischia il default». Per Saccomanni «quella era la drammatica situazione del 2011, oggi non è più così».
Per i tempi domenica potrebbe essere il primo giorno utile, in occasione del «ritiro» di tutta la squadra di governo in Toscana, ma è anche probabile che il decreto possa slittare di qualche giorno in più. L'agenda di Saccomanni è infatti fitta di impegni tutti lontani dal ministero.
Prima il G7 di Londra oggi e sabato, poi il conclave di Sarteano domenica ed infine Ecofin e Eurogruppo a Bruxelles lunedì e martedì. L'Europa aspetta infatti l'Italia al varco («entro fine mese ci aspettiamo un piano completo dei provvedimenti economici» ha detto Olli Rehn due giorni fa), mentre anche dal Fondo Monetario Internazionale arriva uno stimolo a fare il più possibile, non solo sul fronte Imu: secondo Washington «ogni riforma fiscale deve far parte di una strategia più ampia, per rendere il sistema delle tasse più efficiente e giusto».
Nodo spinoso resta intanto anche quello del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, giudicato ormai impellente da sindacati e imprese, e sul quale «spinge» il Pd. «L'importo lo vedremo poi, ma è significativo per dare concreto sollievo alle situazioni di tensione su questo fronte», ha spiegato Saccomanni.
Il governo sarebbe alla ricerca di un miliardo di euro con fondi già stanziati nell'ambito del bilancio per il ministero del lavoro e per altri ministeri. L'obiettivo è però più vasto ed è quello di ridisegnare tutto il sistema degli ammortizzatori sociali. E all'orizzonte c'è anche un ritocco alla «riforma Fornero», che andrebbe rivista in modo sostanziale. «Il premier Letta ha molto presente l'agenda dei temi economici» ha detto Saccomanni.
Quello di cui in consigli dei ministri non si è parlato è invece l'abolizione dell'aumento dell'Iva al 22%. L'obiettivo c'è, ha osservato ancora il ministro non entrando però in dettaglio sulla tempistica e tanto meno sulla quantificazione dei costi: «Come si fa a non aumentare le tasse? Ancora non lo so».