Pdl, dimissioni in blocco dopo la sentenza

I parlamentari del Pdl, al termine della riunione dei gruppi convocata dal leader Silvio Berlusconi per discutere i passi da fare dopo la sentenza Mediaset, hanno consegnato ai due capigruppo le loro dimissioni.

 I parlamentari del Pdl, al termine della riunione dei gruppi convocata dal leader Silvio Berlusconi per discutere i passi da fare dopo la sentenza Mediaset, hanno consegnato ai due capigruppo le loro dimissioni.
Sta pigliando dunque una brutta piega per il governo Letta la riunione congiunta dei gruppi con Berlusconi, condannato ieri in via definitiva per frode fiscale a 4 anni di reclusione. Il Pdl infatti torna a minacciare elezioni anticipate se non sarà fatta una vera riforma della giustizia.

"Non possiamo sottrarci al dovere di una vera riforma della giustizia, per questo siamo pronti alle elezioni", avrebbe affermato infatti Silvio Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso della riunione. "Dobbiamo chiedere al più presto le elezioni per vincere. Riflettiamo sulla strada migliore per raggiungere questo obiettivo".

"Se c'è da difendere i nostri ideali e la storia di tutti, noi e la storia del presidente coincide con la nostra, siamo pronti alle dimissioni a partire dai ministri del governo": questa la risposta del segretario Pdl e vice premier Angelino Alfano. Al termine della riunione, al mossa delle dimissioni consegnate ai capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, che probabilmente domani si recheranno dal Capo Dello Stato portando le dimissioni dei due gruppi e chiedendo "il ripristino della giustizia". Richiesta che il Presidente della Repubblica difficilmente potrà soddisfare.

Insomma, il Pdl è pronto e a far cadere il governo Letta, aprendo una crisi il cui esito però non è scontato. Più volte infatti il presidente Giorgio Napolitano, di fronte alle fibrillazioni interne alla maggioranza, ha detto che il ritorno al voto non sarebbe automatico.

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