Ok al «Milleproroghe» sfratti sospesi per 6 mesi
Via libera al Milleproroghe, con i fondi per «salvare» il bilancio del comune di Roma, la correzione alla norma sugli «affitti d'oro» degli uffici pubblici e anche qualche sorpresa, su cui ci saranno sicure polemiche. Ma il Consiglio dei ministri di fine anno non si limita a questo e sblocca anche un sostanzioso pacchetto di fondi Ue che l'Italia rischiava di perdere a causa della «pigrizia» con cui viene programmato l'utilizzo di queste risorse
Via libera al Milleproroghe, con i fondi per «salvare» il bilancio del comune di Roma, la correzione alla norma sugli «affitti d'oro» degli uffici pubblici e anche qualche sorpresa, su cui ci saranno sicure polemiche. Ma il Consiglio dei ministri di fine anno non si limita a questo e sblocca anche un sostanzioso pacchetto di fondi Ue che l'Italia rischiava di perdere a causa della «pigrizia» con cui viene programmato l'utilizzo di queste risorse.
Con il decreto Milleproroghe il governo mette innanzi tutto una toppa al pasticcio del Salva-Roma, il provvedimento uscito snaturato dal passaggio parlamentare e ritirato alla vigilia di Natale, dopo i severi rilievi del Quirinale. Nel nuovo provvedimento, come spiega in conferenza stampa il premier Enrico Letta, vengono riversate le norme che non potevano andare perdute, in particolare quelle relative al bilancio della Capitale (con 115 milioni e fondi per la raccolta differenziata) e quella sui cosiddetti affitti d'oro delle pubbliche amministrazioni, che potranno recedere dai relativi contratti entro giugno.
Per il resto, il decreto assicura una vita più lunga a norme quali il divieto di incrocio tra giornali e tv, mentre per gli sfratti prevede uno stop di soli sei mesi e solo per chi abita in capoluoghi, centri limitrofi oltre i 10mila abitanti, ha meno di 21.000 euro di reddito familiare e un malato, un disabile grave o un anziano in casa. A sorpresa arrivano poi due modifiche alla Legge di Stabilità appena votata: la discussa Web Tax slitta di sei mesi e il «bonus» per i mobili, contrariamente a quanto appena stabilito, potrà essere più alto delle spese per la ristrutturazione.
Quindi via alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili dal 1° luglio prossimo a carico delle Regioni, sanzioni ridotte per i Comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità, possibilità per il governo di aumentare dello 0,7% le accise sul tabacco, rifinanziamernto della social card con 35 milioni, proroghe del pagamento delle imposte agli alluvionati in Sardegna e proroga delle gestioni commissariali per la Costa Concordia, ma anche - dopo 33 anni - per il terremoto del 1980 in Irpinia.
Il rischio di non riuscire a usufruire di un cospicuo pacchetto di fondi europei ha invece spinto il governo a varare il secondo provvedimento, davvero importante. In totale, si tratta di un salvadanaio da 6,2 miliardi di euro, di cui 1,2 sono stati però già riservati al sostegno del credito per le piccole e medie imprese nella Legge di Stabilità. L'intervento deciso ieri «vale» quindi 5 miliardi ed è costituito da quattro capitoli.
Al sostegno alle imprese va, oltre al miliardo e 200 milioni della legge di Stabilità, un altro miliardo per sostenere la nuova imprenditorialità. C'è poi un pacchetto tutto dedicato all'occupazione, cui vengono destinati 700 milioni (150 per i giovani, 200 per donne e anziani e 300 per la riallocazione dei disoccupati): «attraverso i fondi di giugno e questi nuovi arrivano a quasi 3,8 miliardi i soldi per l'occupazione giovanile», sottolinea il ministro del Welfare Enrico Giovannini, aggiungendo che «siamo a 4,2 miliardi di riduzione del cuneo nel 2014».
Il terzo capitolo preso in considerazione dalle misure è quello relativo alla lotta alla povertà: i fondi destinati in questo caso ammontano a 300 milioni e, come spiega Giovannini, contribuiranno far partire le erogazioni del Sia (Sostegno all'inclusione attiva) a 400mila persone da aprile del 2014.
Il pacchetto più corposo è comunque riservato alle misure a sostegno delle economie locali, cui andranno 3 miliardi: si tratta in sostanza di fondi per infrastrutture che, come assicura il ministro Maurizio Lupi, saranno immediatamente cantierabili: 500 milioni sono per il Piano Città, 1 miliardo per il Piano 6.000 Campanili, 1 miliardo per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali e la promozione dell'attrattività turistica anche in vista dell'Expo 2015 e 500 milioni per la riqualificazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici scolastici.