Nunzia De Girolamo si dimette e accusa Letta
Nunzia De Girolamo si dimette da ministro delle Politiche Agricole. «L'ho deciso per la mia dignità - afferma la De Girolamo - : è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità»
Nunzia De Girolamo si dimette da ministro delle Politiche Agricole. «L'ho deciso per la mia dignità - afferma la De Girolamo - : è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità».
Le dimissioni di De Girolamo, esponente del Nuovo centrodestra che ha in Angelino Alfano il suo uomo di punta nel governo Letta, portano a due i ministri che sono usciti dalla compagine governativa. Prima di lei, un'altra ministra, questa volta Josefa Idem del Pd, aveva lasciato perché travolta dallo scandalo sul pagamento dell'Imu su una delle sue proprietà immobiliari.
Le dimissioni di De Girolamo arrivano in una settimana delicata per il governo, quella in cui si deve sbrogliare la matassa della riforma elettorale.
Nata a Benevento nel 1975 e laureatasi in Giurisprudenza, dopo la laurea intraprende la carriera forense occupandosi di diritto civile, diritto del lavoro e diritto commerciale e bancario. Ma molto presto avverte il richiamo della politica e comincia a impegnarsi attivamente nell'organizzazione giovanile di Forza Italia, per poi assumere l'incarico di coordinatrice cittadina del partito a Benevento. Lo sbarco alla Camera è del 2008, quando viene eletta nella lista del Popolo della Libertà.
Con il governo delle larghe intese di Enrico Letta diventa ministro delle politiche agricole e al momento della scissione del Pdl decide di restare nell'esecutivo, aderendo al Nuovo Centrodestra e tradendo così Silvio Berlusconi, di cui era una delle fedelissime. Sposata con l'esponente del Pd Francesco Boccia, interpreta il ruolo di ministro con un certo piglio, come quando decide di partecipare alla manifestazione di Coldiretti al Brennero destando «sconcerto» in Confindustria. Ma è la vicenda della Asl di Benevento a gettarla nell'occhio del ciclone, costringendola a una accorata autodifesa davanti ai deputati, senza il sostegno del premier, assente dai banchi del governo. Nei giorni successivi si fa spesso il suo nome come ministro in odor di rimpasto, ma con il gesto di ieri spazza via ogni illazione.