Lo «Svuota carceri» passa alla Camera

Dopo quello sul decreto Imu-Bankitalia del 24 gennaio, il governo è tornato a chiedere il voto di fiducia anche sul decreto «Svuota Carceri» e immediata è riesplosa la polemica nell'Aula della Camera. Lega e 5 Stelle hanno rivendicato il diritto delle opposizioni a far sentire la propria voce e attaccato la presidente di Montecitorio Laura Boldrini che invece non farebbe «nulla» per tutelarli

parlamento Dopo quello sul decreto Imu-Bankitalia del 24 gennaio, il governo è tornato a chiedere il voto di fiducia anche sul decreto «Svuota Carceri» e immediata è riesplosa la polemica nell'Aula della Camera. Lega e 5 Stelle hanno rivendicato il diritto delle opposizioni a far sentire la propria voce e attaccato la presidente di Montecitorio Laura Boldrini che invece non farebbe «nulla» per tutelarli («Al contrario di quanto va dicendo invece da Fazio...», commenta la Lega). «Stiamo assistendo a una violenza della democrazia da parte della maggioranza nel silenzio delle istituzioni, a cominciare dalla presidente Laura Boldrini, chiaramente inadeguata a svolgere il ruolo che ricopre», ha gridato il capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia Nicola Molteni.
A far andare l'opposizione su tutte le furie non è stata solo la decisione del governo di ricorrere per la sedicesima volta dall'inizio della legislatura al voto di fiducia su un decreto, ma anche la richiesta del Pd di chiudere anticipatamente la discussione generale sul dl carceri (che è passato con 203 voti favorevoli e 54 contrari, mentre M5S e Lega non hanno partecipato alla votazione) e l'istanza, avanzata nel pomeriggio dal presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti, di far tornare il testo in commissione per circa due ore per apportarvi delle modifiche («Un passaggio obbligato visto che nei giorni scorsi, per l'ostruzionismo dei 5 stelle, non è stato possibile il normale svolgimento delle sedute e l'esame dei 550 emendamenti»). Secondo quanto si apprende, infatti, il governo non avrebbe potuto porre la questione dei fiducia se il testo non fosse stato modificato su alcuni punti. Cosa che avviene con l'approvazione, praticamente all'unanimità di alcune proposte di modifica «importanti» come quella, ad esempio, che impedirà ai boss o a chi ha commesso gravi delitti di beneficiare della scarcerazione anticipata speciale (sconto di pena aggiuntivo di 30 giorni a chi è ritenuto meritevole dai giudici di sorveglianza). Norma che era contenuta, invece, nel decreto. I «ritocchi», comunque, sono in tutto una decina tra cui anche quella che permette l'applicazione dell'arresto e la misura dell'invio in comunità di minori tossicodipendenti incolpati per piccolo spaccio.
In aula, cartelli dei leghisti («Liberate i boss») e proteste 5Stelle. Oggi si prosegue con gli emendamenti.

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