Opposizioni in corteo: protesta al Quirinale
I flash delle macchine fotografiche dei turisti stranieri, i cellulari tenuti in alto per fare un video, le telecamere delle tv, i sorrisi sorpresi dei commercianti e tanta curiosità. Non si era mai vista una cosa del genere prima: un centinaio di parlamentari per le strade del centro di Roma in marcia verso il QuirinaleLe immagini del corteoGuarda il video della marciaRenzi replica su TwitterI vostri commenti
I flash delle macchine fotografiche dei turisti stranieri, i cellulari tenuti in alto per fare un video, le telecamere delle tv, i sorrisi sorpresi dei commercianti e tanta curiosità. Non si era mai vista una cosa del genere prima: un centinaio di parlamentari per le strade del centro di Roma in marcia verso il Quirinale. È la protesta delle opposizioni al ddl costituzionale sulle riforme. Sel, M5S, Lega ma anche alcuni componenti del gruppo misto al Senato hanno scelto questa strada per fare sentire la loro voce dopo la decisione della maggioranza e di Forza Italia di imporre la «tagliola», ovvero un limite certo per il voto finale in Aula.
Per la prima volta l'opposizione si compatta e fa fronte comune contro il governo e la «strana maggioranza» (come l'avrebbe
definita tempi addietro l'ex premier Mario Monti) che si è creata attorno alle riforme. In testa al corteo ci sono i senatori: i capigruppo Gianmarco Centinaio per la Lega, Vito Petrocelli per il M5S e Loredana De Petris di Sel . Ma a loro si uniscono anche tanti deputati, che raggiungono palazzo Madama. È lì che si organizza una sorta di raduno tra i parlamentari che si oppongono alla riforma costituzionale tra la curiosità generale dei passanti e degli stessi carabinieri di guardia . «Vogliamo fare sentire al Colle la nostra voce. C'è stato uno strappo alle regole democratiche», dicono i leader della protesta. Ma, sottovoce, c'è anche chi dice di voler chiedere spiegazioni al capo dello Stato per il suo «intervento a gamba tesa» sul dibattito.
Da Montecitorio arriva la pattuglia più numerosa: sono i deputati cinquestelle. Strette di mano, saluti e, in qualche caso, anche un pò di imbarazzo per l'insolita alleanza. Si aspetta qualche ritardatario e si parte. Prima tappa al Pantheon dove la folla di turisti chiede spiegazioni ai pochi italiani presenti in piazza. «Siamo in marcia per la democrazia», dice sorridendo qualche parlamentare. Si riconoscono i volti di parlamentari storici del Carroccio come Raffaele Volpe, Jonny Crosio e Davide Caparini. I cinquestelle sono più abituati ai cortei, lo si capisce dall'andata disinvolta: i vecchi capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi, che al Colle ci sono già stati, sembra che vogliano fare da anfitrioni. Si discute anche animatamente. Qualche parlamentare concede anche qualche intervista, strada facendo.
In pochi minuti si arriva a Palazzo Chigi. Alessandro Di Battista tenta di fermare il gruppo, forse per inscenare una protesta sotto la finestra di Matteo Renzi. Ma la marcia prosegue. In breve si arriva davanti alla fontana di Trevi e cresce anche la tensione: la capogruppo alla Camera di M5S Paola Carinelli e il leghista Davide Caparini hanno un piccolo battibecco su chi deve guidare il corteo. Si sale al Quirinale: la polizia tenta di fermare la folla ma, dopo qualche breve contrattazione lascia passare tutti. C'è incertezza: «ma entriamo anche noi?», domanda qualche parlamentare. Non è così.
Entrano soli i capigruppo. I parlamentari allora si siedono in strada ed aspettano. Un'attesa lunga un'ora e mezza, quando finalmente i capidelegazione escono e rivelano di aver incontrato «soltanto» il segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra. «Napolitano era indisposto», spiegano. «Ma sarà vero?», bisbigliano alcuni giovani deputati.