Inchiesta P3, Verdini rinviato a giudizio

Rinvio a giudizio per il senatore Denis Verdini e per l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino coinvolti in un capitolo della vicenda P3, una associazione segreta che puntava a condizionare alcuni organi dello Stato. A Verdini si contesta il reato di corruzione, a Cosentino diffamazione e violenza privata. Il processo è fissato per il 5 febbraio prossimo davanti alla nona sezione penale

Rinvio a giudizio per il senatore Denis Verdini e per l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino coinvolti in un capitolo della vicenda P3, una associazione segreta che puntava a condizionare alcuni organi dello Stato. A Verdini si contesta il reato di corruzione, a Cosentino diffamazione e violenza privata. Il processo è fissato per il 5 febbraio prossimo davanti alla nona sezione penale.

 

Lo ha deciso il gup di Roma. Stralciata la posizione dell'ex parlamentare Marcello Dell'Ultri.

 

A Verdini si contesta il reato di corruzione, a Cosentino diffamazione e violenza privata. Il processo è fissato per il 5 febbraio prossimo davanti alla nona sezione penale.


Le accuse a Cosentino si riferiscono alla pubblicazione di notizie false sull'attuale presidente della Campania, Stefano Caldoro. Le notizie erano stato diffuse su un blog per screditare Caldoro in vista delle regionali del 2010.
All'ex sottosegretario è contestato anche l'aver "compiuto atti diretti a costringere" Caldoro a rinunciare alla candidatura.

Matteo Renzi e Denis Verdini
Denis Verdini è un interlocutore primario per il presidente del consiglio Matteo Renzi nell'ambito della definizione del cosiddetto patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia sulle riforme, la legge elettorale e altri punti. Un'intesa che peraltro ha provocato parecchi malumori nella minoranza del partito democratico.


E a proposito del Patto del Nazareno, Berlusconi conferma, nel libro di Bruno Vespa «Italiani voltagabbana», che «non esiste alcun documento scritto» e a Vespa che gli ricorda che Giovanni Toti sostiene di averlo visto replica che il consigliere politico di Forza Italia ha visto un appunto redatto da Verdini come suo promemoria.

 

Il giornalista gli chiede come mai in poche settimane migliorò radicalmente il rapporto con Renzi che era stato tra i più decisi a chiedere la sua decadenza dalla carica di Senatore, Berlusconi risponde: «Nella vita ho imparato a comprendere e a perdonare l'impulsività dei giovani».

 

Nel libro di Vespa, il Cavaliere esprime peraltro un forte apprezzamento personale per il presidente del consiglio: «Matteo è un eccezionale comunicatore e un grande lavoratore. È molto coraggioso. E ha altre due doti che io non ho mai avuto: la fortuna e la temerarietà. In politica sono molto importanti».

Alla domanda se il Patto del Nazareno preveda la partecipazione di Forza Italia alla scelta del prossimo capo dello Stato, Berlusconi risponde: «Sarebbe un patto superfluo: i voti di Forza Italia saranno comunque necessari per eleggere il prossimo presidente».

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