Via libera alla legge di stabilità Impegno per Trento e Bolzano

La legge di stabilità supera il primo giro di boa. Dopo le fiducie ottenute sabato dal governo, la Camera ha dato il suo via libera alla manovra e al ddl bilancio, passando il testimone al Senato. È a Palazzo Madama infatti che sono stati rimandati molti nodi ancora irrisolti necessari per modificare e in alcuni casi migliorare il testo, già rivisto a Montecitorio.

La legge di stabilità supera il primo giro di boa. Dopo le fiducie ottenute sabato dal governo, la Camera ha dato il suo via libera alla manovra e al ddl bilancio, passando il testimone al Senato. È a Palazzo Madama infatti che sono stati rimandati molti nodi ancora irrisolti necessari per modificare e in alcuni casi migliorare il testo, già rivisto a Montecitorio.

Soddisfatto Lorenzo Dellai, «per l’accoglimento dell’ordine del giorno, da me proposto e sottoscritto dalla delegazione parlamentare regionale, che impegna il Governo a presentare, nel passaggio al Senato della legge di stabilità, uno specifico emendamento che recepisca i termini dell’accordo preliminare sottoscritto con le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia finanziaria».

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Da domani governo e Parlamento riprenderanno dunque il lavoro sugli emendamenti concentrandosi su alcuni filoni fondamentali, primo tra tutti quello fiscale. L’idea dovrebbe essere quella di intervenire sull’Irap a favore delle piccole e medie imprese, con un probabile aumento delle franchigie, e sulle partite Iva aumentando da 15 mila a 20 mila euro la soglia per accedere al regime forfettario.

Ma è soprattutto a «correggere» l’aumento della tassazione sui rendimenti dei fondi pensione e sulla rivalutazione del Tfr che l’esecutivo dovrà pensare. La scelta politica non è ancora stata fatta, ma la soluzione tecnica potrebbe essere quella di portare il prelievo sulla previdenza integrativa al 17%, contro l’aumento al 20% previsto dalla prima versione della manovra (oggi è all’11,5%). Allo stesso modo potrebbe essere limitato al 20% (anziché al 26%) l’incremento per i fondi delle casse previdenziali, purché riconvertano i loro investimenti esteri su attività economiche italiane.

Il passaggio al Senato potrebbe essere decisivo anche per la tassazione sulla casa, con l’introduzione della nuova local tax in cui incorporare Imu e Tasi. Anche in questo caso però le difficoltà non mancano e non è detto che le novità arrivino nei tempi della legge di stabilità. Le aliquote potrebbero essere fissate tra il 2,5 e il 5 per mille sulla prima casa e tra l’8 e il 12 per mille sulla seconda.

La partita si giocherà inoltre sui tagli alle Regioni, visto che la Camera si è impegnata solo su quelli ai Comuni. L’ammontare della spending imposta ai governatori dovrebbe rimanere a 4 miliardi, ma lo Stato potrebbe intervenire sul patto della Salute alleggerendo in qualche modo il ruolo degli enti locali.

In attesa del nuovo round, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan esprime comunque la sua soddisfazione per una legge migliorata ma rispettata nel suo impianto originario. Per il ministro è ora possibile «un’inversione di tendenza» su crescita e occupazione. Considerando anche le modifiche della Camera, la manovra nel suo complesso comporterà infatti, calcola il governo, effetti espansivi sul bilancio dello Stato di circa 6,7 miliardi di euro nel 2015 e di circa 2,9 miliardi di euro nel 2016.

LA SCHEDA.
Dalle pensioni agli e-book, dai pasti per i poveri al finanziamento ai partiti: sono numerose le modifiche alla legge di stabilità apportate alla Camera. Ecco le principali novità dopo il primo «giro di boA» a Montecitorio.

TETTO PENSIONI D’ORO.
Arriva un tetto per gli assegni previdenziali di medici, professori universitari, magistrati e grand commis, anche quelli già liquidati ma dal 2015. Cancellate invece le penalizzazioni per chi andava in pensione prima dei 62 anni pur avendo raggiunto l’anzianità contributiva. La misura si applicherà a quanti matureranno il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.

DETRAIBILE FINANZIAMENTO PARTITI.
Si chiariscono le norme in vigore. Anche candidati ed eletti, e chi versa mensilmente, come vincolato da statuto, una quota della sua indennità al partito, può detrarre il versamento dalle tasse, perchè considerato «erogazione liberale».

STRETTA ANTI-EVASIONE.
L’Agenzia delle Entrate potrà usare a pieno le banche dati, senza concentrarsi sulle liste selezionate, cioè solo sui contribuenti a maggior rischio evasione, come era stato previsto dal dl Salva Italia.

CAMBIA BONUS BEBÈ.
Assegno solo per i nuclei familiari che presenteranno un Isee non superiore ai 25 mila euro, che raddoppia sotto quota 7mila.

BUONI ACQUISTO PER LE MAMME.
Arrivano mille euro all’anno in buoni acquisto per le mamme che hanno almeno quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro, pari a circa 32mila euro di Ise, con cui poter comprare prodotti e servizi per i figli.

FONDO FAMIGLIA, ASILI E SLA.
Nel 2015 le risorse del Fondo famiglia si riducono rispetto al ddl del governo, perchè utilizzate per finanziare le non autosufficienze (il cui fondo sale a 400 milioni) e gli asili (100 milioni di euro).

STOP RATE MUTUI.
Tre mesi di tempo per nuove misure per garantire la sospensione del pagamento della quota capitale di mutui e finanziamenti a famiglie e micro e piccole e medie.

POVERI.
Arrivano quasi 8 milioni, per il 2015, per distribuire pasti ai più poveri.

BUONI PASTO.
Sale la soglia di deducibilità dei buoni pasto elettronici da 5,29 a 7 euro.

AMMORTIZZATORI.
La dote aggiuntiva si ferma a 200 milioni all’anno nel biennio 2015-2016.

ECOBONUS ANTISISMICO.
Prorogato, al 65%, a tutto il 2015 non solo per l’efficienza energetica ma anche per gli interventi di consolidamento antisismico.

PATRONATI.
Dimezzati i tagli: scendono a 75 milioni. Arriva però anche una riforma del settore: i patronati verranno ridotti a un terzo, vale a dire una decina.

EBOLA.
5 milioni nel 2015 e nel biennio successivo per «potenziare le misure di sorveglianza e di contrasto delle malattie infettive» e quindi anche per la lotta contro l’ebola.

PARTECIPATE.
Paletti più stringenti per la razionalizzazione delle società partecipate, non solo degli enti locali, ma anche di «camere di commercio, università e istituti di istruzione universitaria pubblici e autorità portuali».

FREQUENZE TV.
Le frequenze del digitale terrestre non affidate in gara dovranno ora essere rese disponibili per le emittenti locali.

EXPO.
Niente spending review e via libera alle assunzioni anche con forme contrattuali flessibili.

AMIANTO.
Benefici previdenziali per i lavoratori che sono stati esposti all’amianto.

WI-FI E HOTEL.
Il credito di imposta legato al wi-fi per hotel e alberghi sarà concesso solo se il servizio sarà gratis.

DEFICIT.
Recepite le modifiche concordate con l’Ue per ridurre il deficit di 4,5 miliardi (circa 0,3 punti di Pil).

REVERSE CHARGE E CLAUSOLA SALVAGUARDIA.
Estesa la reverse charge a ipermercati, supermercati e discount alimentari e ai «pallets», vale a dire i bancali di legno. Serve però l’ok di Bruxelles, senza il quale scatterà una clausola di salvaguardia sulle accise della benzina.

SABATINI BIS.
Sale da 2,5 a 5 miliardi di euro il plafond costituito presso Cdp, utilizzato per finanziare le imprese.

MADE IN ITALY.
Arrivano nuove risorse: 130 milioni di euro nel 2015, 50 nel 2016 e 40 nel 2017.

DEBITI CREDITI.
Proroga di un anno alla compensazione dei debiti con i crediti delle imprese verso la P.a.

AGRICOLTURA.
Sconti Irap anche per i lavoratori neoassunti dell’agricoltura.

POLIZIA.
Via libera alle assunzioni. Viene autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti nel 2013.

SCUOLA.
Il piano straordinario di assunzioni non è più limitato ai docenti. Previste novità anche per le commissioni dell’esame di maturità.

E-BOOK.
L’Iva passa al 4%, come per i libri cartacei.

COMUNI.
Resta il taglio di 1,2 miliardi ma potrà essere coperto anche da riduzioni degli investimenti. Gli enti locali che decideranno di aggregarsi saranno esentati dal patto di stabilità interno per 5 anni. Ai comuni poi andrà una quota pari al 55% delle maggiorazioni dei tributi che arrivano grazie alla lotta all’evasione e relativi a tutte le operazioni che li vedono coinvolti in primo piano.

FONDO EMERGENZE.
In arrivo 60 milioni in più nel 2015 per le calamità naturali.

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