Troppi bulli: a Reggio Emilia il parroco chiude l'oratorio
«In quest’ultimo periodo si è notato un aumento di comportamenti non adeguati all’oratorio» e per questo motivo «abbiamo deciso di chiudere una settimana, durante la quale incontrarci tra noi animatori e poi con i ragazzi per condividere un nuovo stile con il quale ripartire».
Con queste righe don Paolo Tondelli, parroco di Santo Stefano a Novellara (Reggio Emilia), annuncia sul bollettino parrocchiale la chiusura per una settimana dell’oratorio di Cristo Re, dopo che alcuni volontari sono stati derisi e insultati da un gruppo di bulli.
«Personalmente esprimo solidarietà e stima per quanti si sono sentiti derisi e insultati dai nostri ragazzi - afferma ancora don Tondelli - è una cosa che non accetto credo debba essere prontamente sottolineata e punita nel caso avvenga, e gestita da parte mia come se fosse fatta a me stesso».
«Mi sento anche di dire - prosegue don Tondelli - che la situazione sia rilevante, non più di altre affrontate in passato e come altre che affronteremo in futuro, questo per non togliere e non aggiungere niente ma solo per mettere tutto nel contesto di una buona battaglia che si combatte contro alcune logiche molto dominanti nel mondo di oggi, modi di fare scontati e accettati da tante parti e non così da noi».
Tondelli sostiene che la parrocchia è pronta ad affrontare la situazione: «Ciclicamente la questione si ripresenterà, non tanto per la cattiveria dei ragazzi o le nostre incapacità, ma per il fatto che l’oratorio è un organismo in sé aperto, dove c’è chi va e nuovi che arrivano, con i quali occorre ricominciare da capo, altri che crescono e migliorano o peggiorano, anche a seconda dell’età delicata che vivono».
«Pur comprendendo - scrive don Paolo Tondelli - che i ragazzi non cambiano nel giro di poco tempo, si desidera che la riapertura sia accompagnata da uno stile più chiaro nella conduzione, nel rispetto delle regole, nei compiti più definiti».
«Ci vorrà pazienza e costanza da parte di tutti - conclude don Tondelli - solo nel feriale transitano dall’oratorio durante la settimana più di 120 ragazzi ognuno con la propria storia (chiaramente non tutti contemporaneamente) senza contare quanti partecipano agli incontri formativi e vi si fermano prima o dopo unendo l’utile al dilettevole».