Convalidato il fermo dei due scafisti, a Catania sbarcati altri 80 profughi
«Il gip ha convalidato il fermo e disposto la carcerazione, riconoscendo il ruolo dei due indagati come capitano e membro dell’equipaggio». Lo ha detto il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, nel fare il punto sul naufragio dello scorso 19 aprile in cui sarebbero morte 900 persone. «Il capitano ha determinato - ha aggiunto Salvi - con manovre errate l’affondamento del barcone enormemente sovraccarico. Nessuna responsabilità a carico del capitano del cargo King Jacob, che ha collaborato per molte ore al recupero dei naufraghi».
«Gli incidenti probatori sono ancora in corso - ha concluso Salvi - sono ancora più complessi di quanto immaginavamo. I migranti sono stati segregati a lungo prima di essere imbarcati con episodi di violenza per mantenere l’ordine e per farli entrare in stiva».
Intanto a Catania in mattinata ha attraccato al porto il pattugliatore d’altura della Guardia Costiera «Michele Fiorillo». A bordo circa 80 migranti, recuperati su un gommone a circa 35 miglia dalle coste libiche. A attenderli medici e operatori di organizzazioni umanitarie. Dopo una lunga attesa a poppa della nave, i migranti si sono incolonnati per per scendere a terra. Per facilitare le operazioni di smistamento al filtro sanitario e poi ai centri di accoglienza, sono stati fotosegnalati. Volti segnati dalla stanchezza si illuminano davanti al sole che batte sulla banchina, su quella terra d’Europa che qualcuno si china commosso a baciare. I profughi, quasi tutti scalzi, ricevono calzini e scarpe e qualcosa da mangiare. L’orrore del viaggio nell’inferno sembra essere finito, ma la strada per molti resta ancora in salita.