Caserta, incendia una montagna per farsi arruolare nella Protezione Civile
Ha appiccato il 5 luglio scorso un vasto incendio ai boschi attorno al comune di Falciano del Massico (Caserta) per - secondo l'accusa nei suoi confronti - aumentare l'allarme sociale e rendere necessario il suo arruolamento tra i volontari della Protezione civile comunale. È finito per questo ai domiciliari su ordine del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 36enne Tommaso Palumbo, accusato di incendio boschivo di natura dolosa. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono state realizzate dal Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Caserta con il supporto della stazione di Castel Volturno attraverso dispositivi di "cattura foto-video" installati sulla strada panoramica che costeggia le pendici del Monte Massico.
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La mattina del 5 luglio, verso le 12, Palumbo è stato visto scendere da una Fiat 500, risultata intestata alla moglie; ha quindi dato fuoco con un accendino a fogli di carta con cui ha appiccato il rogo alla vegetazione secca presente ai bordi della strada. In breve l'incendio si è propagato fino a coprire a 25 ettari di bosco, costringendo il Corpo forestale a intervenire con cinque unità; in aiuto sono poi arrivate 12 unità del servizio antincendio boschivo della Regione, un elicottero e due Canadair che hanno effettuato 60 lanci d'acqua in oltre 10 ore di intervento. Il rogo è stato spento solo il giorno dopo. Dagli accertamenti della Forestale è emerso che al Comune di Falciano era in corso la selezione dei volontari della Protezione Civile, che pur non prendendo stipendio, percepiscono rimborsi spese; anche Palumbo era iscritto negli elenchi. Dal primo gennaio di quest'anno sono 149 gli incendi nel Casertano, di cui 102 boschivi: nel solo comune di Falciano del Massico, negli ultimi giorni, gli incendi sono stati nove e hanno interessato decine di ettari di bosco.