Esultano i sindaci, nel 2016 potranno usare, i 50 milioni oggi vincolati al patto di stabil
Cade il patto di stabilità
La Provincia ha deciso di liberare i Comuni trentini dal vincolo del patto di stabilità per il 2016 che è di circa 50 milioni di euro, questo consentirà alle amministrazioni che hanno soldi in cassa di poter utilizzare le risorse per pagamenti e investimenti previsti. Lo ha annunciato ieri il governatore Ugo Rossi al termine della consueta riunione di giunta del lunedì, alla luce dei contenuti della legge di stabilità nazionale che ieri finalmente è stata depositata dal governo in Senato.
«Abbiamo condiviso l'idea che sia un obiettivo - ha spiegato Rossi - utilizzare le norme sul pareggio di bilancio per il 2016, che riguarda anche i Comuni, per eliminare il patto di stabilità che oggi li vincola. Di questo impegno con lo Stato si farà carico la Provincia. Pensiamo che questo possa essere di stimolo all'economia e ci rendiamo conto che ci sono molti Comuni, come quello di Trento, che sono in difficoltà». I Comuni saranno dunque liberi di usare i residui per i pagamenti. Per il 2015, invece, il saldo finanziario dei Comuni trentini per il patto di stabilità era già stato fissato in oltre 38 milioni di euro.
«Ci rendiamo conto, come ho già detto l'altro giorno al sindaco di Trento, - ha aggiunto il presidente della Provincia - che le amministrazioni comunali sono impegnate come noi nella razionalizzazione delle risorse e che il blocco del turn over in un Comune piccolo lo mette molto in difficoltà. Abbiamo già deciso con l'assessore Daldoss che anche su questo fronte nel protocollo di finanza locale ci sarà una compensazione e anche sulle cifre messe in gioco c'è un margine su cui lavorare e dunque non vedo difficoltà su questo fronte».
Il presidente Rossi ieri ha confermato inoltre che anche per quanto riguarda le riduzioni dell'Imis o le nuove esenzioni dal pagamento dell'imposta (come per gli impianti produttivi imbullonati) o la prima casa, come previsto a livello nazionale anche qui non verrà a mancare un euro ai Comuni. «La Provincia - ha sottolineato Rossi - si farà carico sul suo bilancio delle esenzioni o riduzioni dell'Imis e abbiamo già dato incarico che quando sarà il momento di procedere al rinnovo contrattuale dei dipendenti comunali saremo in carico di azzerare la quota che in passato è stata a carico dei Comuni. L'aumento sarà tutto a carico del bilancio provinciale. Il nostro messaggio ai Comuni è questo: impegnatevi a fondervi e a razionalizzare e a costare meno, ma mentre voi fate questo sforzo noi vi diamo gli strumenti per farlo. Il Comune di Trento, ad esempio, ha un problema reale nella gestione dei pagamenti e la nostra decisione di liberare il Comune dal patto di stabilità è un aiuto reale».
Come già annunciato nei giorni scorsi, inoltre, la Provincia è pronta a farsi carico di circa la metà dei 9,1 milioni di euro chiesti in più agli enti locali quale concorso al patto finanziario di Roma firmato l'anno scorso tra Stato e Provincia per il risanamento dei conti pubblici arrivando a un totale di 126,1 milioni.