Valdastico, ora il Trentino attende la proposta di un nuovo tracciato
Torna a riunirsi dopodomani a Roma il tavolo paritetico sulla Valdastico, che vede seduti intorno a un tavolo: Provincia di Trento, Regione Veneto e Stato. Il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, venuto in Trentino a inizio d'anno, aveva detto sostanzialmente che il governo non può opporsi alla Valdastico perché ha preso «impegni con la Commissione europea», in relazione alla condizione dell'approvazione del progetto per ottenere la proroga della concessione dell'autostrada Serenissima.
Stando così le cose, poco contano i dati sui flussi di traffico che - come sostiene il Trentino - dimostrano che la nuova autostrada non si regge economicamente e non ha senso. Se un progetto va approvato si deve approvare - che poi l'opera si faccia è tutto da vedere - e dunque è possibile che già in questa riunione i tecnici del ministero presentino un'ipotesi di tracciato che venga incontro alle richieste del Trentino.
«Noi continuiamo a dire che siamo contrari e abbiamo chiesto - spiega l'assessore ai lavori pubblici e trasporti, Mauro Gilmozzi, - che l'eventuale individuazione di un tracciato in territorio trentino deve rispondere oltre che alle esigenze della viabilità di grande comunicazione anche alle esigenze locali». Che sono quelle di liberare il traffico nella zona dei laghi di Levico e Caldonazzo. Si è già parlato della «bretellina» di collegamento dalla Valdastico alla Valsugana, ora si sta valutando di declassare l'opera da autostrada a strada statale, una soluzione che però potrebbe non conciliarsi con l'esigenza del rinnovo della concessione che prevede un'autostrada.
Intanto, in Veneto, proprio per uscire da questo vincolo che lega la Valdastico alla concessione dell'A4, prende quota l'idea di dare vita a una grande holding autostradale del Triveneto, che unisca la Serenissima (in vendita) all'A22 e alla Autovie in Friuli Venezia Giulia (le ultime due hanno ottenuto il rinnovo della concessione con la formula della società in house).
L'idea lanciata dal deputato bellunese e segretario del Pd veneto, Roger De Menech, come scrive il Giornale di Vicenza piace al governatore Luca Zaia e alla collega Debora Serracchiani. E anche Delrio la vedrebbe di buon occhio.