Profughi: 2,6 milioni alle associazioni All'«Infusione» quasi 900mila euro
La Provincia di Trento ha distribuito complessivamente 2.626.690,10 euro alle associazioni trentine che si occupano di accoglienza dei profughi o a chi ha messo a disposizione immobili (alberghi) per l'accoglienza nel 2015. I finanziamenti vengono coperti per intero dai trasferimenti dello Stato che riconosce per il servizio di accoglienza 30 euro più Iva al giorno a persona.
È quanto emerge grazie a una interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi , ieri mattina in consiglio provinciale. L'assessore al welfare, Luca Zeni, ha fornito l'elenco delle associazioni e i corrispettivi per tutto il 2015.
La fetta più grossa dei finanziamenti statali vanno all'Associazione «Infusione» di Trento che ha ricevuto l'anno scorso un corrispettivo di 676.667,96 euro per la somministrazione dei pasti ai profughi e altri 212.122,68 euro per l'accoglienza. Ma ecco tutte le altre associazioni e strutture pagate per i servizi: Atas per l'accoglienza 164.107,25 euro ; Centro Astalli di Trento per l'accoglienza 167.534,34 euro; Activa per assistenza notturna alla persona 186.230,02 euro e per le pulizie 18.265,85 euro; Dussmann per la somministrazione pasti 151.488,11 euro; Pergolis Vanessa di Isera per alloggio 36.273,27 euro.
Alla Acisjf Casa della giovane per vitto e alloggio 11.733,85 euro; Arcobaleno società cooperativa per accoglienza e corsi di lingua italiana 34.068,16 euro; AScoop per assistenza notturna alla persona 65.270 euro; Associazione culturale Fili per corsi di lingua italiana 108.290 euro; Casa mia per accoglienza di un minore 9.409,50 euro; Casa Padre Angelo per accoglienza e alloggio 69.862,92 euro; Fondazione Comunità solidale per l'accoglienza 63.912,13 euro; Cooperativa Samuele per corsi di formazione/tirocinio formativo 4.214,14 euro; Progetto 92 per corsi di formazione/tirocinio formativo 1.838,72 euro; Garnì Villa Lory di Piné per alloggio 94.265,82 euro; Cri Comitato Trento onlus per accoglienza 38.944,20 euro; Hotel Quercia di Rovereto per alloggio 142.229,62 euro; More associazione di promozione sociale per accoglienza 31.284,61; Punto d'approdo per accoglienza 292.229,31 euro; Apsp Beato de Tschiderer per alloggio 7.591 euro; TraMe e Terra per l'accoglienza 14.849,14 euro; Villa S. Ignazio per alloggio 24.007,50 euro.
L'assessore Zeni precisa che gli incarichi per l'accoglienza comprendono i costi dei rimborsi spese per nolo di auto o chilometrici e per acquisti di piccole entità per i bisogni giornalieri dei migranti. Nell'elenco fornito nella risposta non sono compresi i costi di locazione di alloggi messi a disposizione da privati.
Il consigliere Degasperi: «Queste associazioni ricevono gli incarichi per occuparsi dell'accoglienza dei migranti ma non risulta che vengano fatti dei bandi di gara per scegliere le associazioni».
Rispondendo a un'altra interrogazione, questa volta presentata dal consigliere Rodolfo Borga, l'assessore Zeni ha invece comunicato che i Comuni trentini che fino ad ora hanno messo a disposizione loro alloggi per l'accoglienza dei migranti sono Rovereto , 5 alloggi per 30 persone; Volano , un alloggio per 2 persone; Besenello , un alloggio per 2 persone; Mori , 3 alloggi per 6 persone; Denno , un alloggio per 3 persone; Ville d'Anaunia , 1 alloggio per tre persone.
Nell'interrogazione si chiedeva anche quanti sono i richiedenti asilo che sono stati arrestati o denunciati ed espulsi.
L'assessore ha risposto che negli ultimi due anni 24 migranti sono stati fatti uscire dal progetto per la richiesta d'asilo, 3 per droga, 15 per violenze e minacce e 6 sono stati trasferiti in altri territori per incompatibilità. Invece dei 19 denunciati nell'ambito della recente operazione Mandinka, 5 non sono mai stati accolti in Trentino, mentre gli altri 14 lo sono stati o lo sono ancora. «Le persone oggetto d'accoglienza - ha precisato Zeni - saranno espulse dal progetto di assistenza».