Allarme attentato a Parigi Arrestati 4 presunti terroristi
Quattro persone sono state fermate stamattina all’alba nella diciottesima circoscrizione di Parigi e nella vicina banlieue di Saint-Denis. Erano sospettati di voler compiere un attentato «imminente» nella capitale.
I quattro sospetti terroristi sono attualmente in stato di fermo al quartier generale della direzione per la sicurezza interna francese. Secondo i media transalpini, si tratta di tre uomini e una donna.
Due degli arrestati sono due fratelli francesi di origine turca, Aytac e Ercan B. Il terzo, Youssef E., è un francese islamico radicale già noto ai servizi antiterrorismo. La donna fermata sarebbe la moglie di quest’ultimo.
Sempre oggi, frattanto, il Gip di Trento Francesco Forlenza ha disposto la revoca delle misure cautelari nei confronti di cinque presunti componenti della cellula terroristica di matrice islamica Rawti Shax, detenuti in carcere in Inghilterra e in Norvegia, ordinando la loro liberazione.
Fra questi Ahmad Faraj, conosciuto come mullah Krekar.
La revoca degli arresti riguarda anche Wahab Awat, Abdul Zana, Bakr Hamad e Fatah Jalal, tutti curdi iracheni.
La decisione è stata presa dopo che l’autorità giudiziaria britannica ha negato l’estradizione di tre dei cinque indagati (i giudici norvegesi invece non hanno ancora fissato l’udienza per l’estradizione di altri due indagati), motivando la decisione con il fatto che le misura cautelare non sia stata assunta da un giudice terzo nell’ambito di un giudizio.
Nell’ordinanza di revoca delle misure cautelari il Gip Forlenza osserva come la dilatazione dei tempi processuali non può andare a discapito dei diritti costituzionali degli indagati, «tanto più se si assume che siffatte misure estreme di privazione della libertà personale vanno giustificate tenendo conto anche del tempo trascorso dalla commissione del reato».
Dopo la recente archiviazione per altri otto indagati della stessa cellula jihadista, restano in carcere quattro presunti terroristi, arrestati nell’ambito dell’operazione del novembre 2015 condotta a Merano dei carabinieri del Ros.
Nei loro confronto il Gip di Trento Giorgio La Ganga ha fissato per il 13 maggio l’udienza per il processo che sarà celebrato, su richiesta degli indagati, con rito abbreviato.