Germania, Austria e Francia «Schengen sospeso altri 6 mesi»
Il governo tedesco, assieme a quelli di Francia, Austria, Belgio, Danimarca e Svezia, vuole spingere la commissione Ue a prolungare da metà maggio per altri sei mesi i controlli alle frontiere nell’area Schengen.
La conferma è giunta da ambienti di governo, dopo le indiscrezioni lanciate dalla Welt, nei giorni in cui è caldissimo il confronto diplomatico sulle misure di controllo che l’Austria intende introdurre anche al valico del Brennero.
La richiesta verrà formulata per lettera e il governo tedesco voterà probabilmente lunedì mattina sull’invio della missiva a Bruxelles, scrive l’agenzia di stampa Dpa. Secondo informazioni raccolte dalla Welt in ambienti diplomatici Ue, la commissione si pronuncerà mercoledì prossimo.
Roma intanto conferma la sua contrarietà alla sospensione di diritti centrali del processo di unificazione europea, quale appunto la libera circolazione delle persone: «Difendere Schengen vuol dire difendere l’Europa, salvare Schengen significa salvare le nostre libertà. Quella dell’Austria è una posizione né legittima né necessaria nè proporzionale. Ritengo fondamentale che la Commissione europea intervenga con tutte le sue prerogative per salvaguardare il Trattato rappresentativo dei valori fondanti dell’Unione stessa», commenta il sottosegretario alla presidenza del consiglio per gli affari e le politiche europee, Sandro Gozi.
Del Migration Compact, cioè della strategia proposta dall’Italia per far fronte alla crisi migratoria, aggiunge Gozi, «si discute già, anche con riscontri positivi, in Europa. E tanti, anzi tutti i governi europei sono interessati, tanti ne condividono gli obiettivi, la Commissione europea ha già fatto conoscere la sua approvazione. Vorremmo ora che da qui a giugno», quando cioè ci sarà il prossimo vertice europeo, «si arrivi anche a conclusioni concrete».
Nel frattempo, fonti Ue fanno saper che la Turchia ha fatto dei «buoni progressi» per soddisfare i parametri per la liberalizzazione dei visti entro giugno «ma restano ancora questioni importanti aperte, da risolvere nel fine settimana», ed in particolare la legge sul terrorismo. È una situazione che «cambia di giorno in giorno», è «necessario attendere la prossima settimana per sapere come andrà».
La pagella, decisiva per le ambizioni della Mezzaluna, ma anche per la tenuta dell’intesa Ue-Turchia firmata il 18 marzo e volta a ridurre il flusso dei migranti in arrivo in Grecia, è attesa per mercoledì.
Intanto tra gli Stati membri è in corso un dibattito sulla base di un documento presentato da Francia e Germania, con cui si chiede di «rafforzare la clausola di salvaguardia (meccanismo di sospensione) nel regolamento generale», del regime sui visti.
I due Paesi potrebbero sollevare la questione al consiglio, durante il processo legislativo.