Legge contro il caporalato Ok a versione meno rigida
«La prima versione del provvedimento era davvero troppo rigida e c’era il pericolo che un’interpretazione restrittiva della norma portasse a definire caporalato ciò che non lo è affatto.
Grazie all’operato in Commissione e al contributo anche del nostro gruppo siamo riusciti a temperare questo rischio».
Lo ha detto il senatore Panizza (Patt), a nome del Gruppo per le autonomie, nella dichiarazione di voto sul ddl contro il caporalato approvato dal Senato.
«Tuttavia permangono aspetti - ha aggiunto Panizza - che meritano di essere ripensati, a iniziare dalle sanzioni, soprattutto quelle di carattere penale, che devono essere commisurate rispetto alla gravità del fatto commesso.
Allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a non penalizzare le aziende sane e oneste con inutili o addirittura dannosi aggravi burocratici. O, peggio ancora, ritenere che l’intermediazione tra domanda e offerta debba essere considerata una forma di sfruttamento o di caporalato».