La cucina è un inferno Il ritorno di Carlo Cracco
La cucina è un inferno? «In cucina è così, non stiamo lì a pettinare le bambole bisogna vedere chi ha il carattere più forte per arrivare alla finale e giocarsi il titolo». Parola del più cattivo ai fornelli, Carlo Cracco, che riapre la cucina di Hell’s Kitchen Italia dal 4 ottobre alle 21.15 su Sky Uno HD.
Lo show di cucina è alla terza edizione e altre due future sono confermate. Ma a dicembre Cracco è anche pronto per tornare tra i fornelli di Masterchef.
Ad Hell’s Kitchen quest’anno sono annunciati come ospiti personaggi del mondo dello spettacolo, come Mara Maionchi e Frank Matano, e dall’alta ristorazione; per la prima volta farà visita a un talent di cucina Massimo Bottura, lo chef e proprietario dell’Osteria Francescana, al primo posto della classifica mondiale dei «50 Best restaurants».
I 16 concorrenti, già professionisti, si contendono il titolo di Executive chef del ristorante stellato JW Marriott Venice Resort Spa a Venezia. Ma prima dovranno affrontare le diaboliche sfide ai fornelli.
«Vince quello che sbaglia meno, non è una questione di talento o bravura ma di concentrazione», ha spiegato Cracco dopo la proiezione alla stampa della prima puntata del programma, alla sede Sky di Milano. In questa edizione è stato scelto rispetto alle precedenti di fare «più servizi e meno esterne» ed è «un pò più complesso il menù, spazia di più», ha anticipato lo chef. Una delle esterne sarà al Refettorio Ambrosiano, il progetto di solidarietà nato a Milano da una idea di Bottura e altri.
Cracco nel corso delle 16 puntate, trasmesse due per volta, sarà aiutato da due cous-chef noti al pubblico del programma: Sybil Carbone, finalista della prima stagione, e Mirko Ronzoni, vincitore della seconda, che promettono di essere severi almeno quanto Cracco stesso. Il quale, a chi gli ha chiesto se fosse davvero così cattivo o se fosse solo una parte interpretata in tv, ha risposto: «A volte sì, a volte no.
Ma quando mi fanno incazzare, mi incazzo davvero». «In cucina è così, non stiamo lì a pettinare le bambole - ha proseguito Cracco - bisogna vedere chi ha il carattere più forte per arrivare alla finale e giocarsi il titolo».
Rispetto ai suoi progetti futuri, la star del programma televisivo ha detto di essere molto impegnato con nuove aperture per tre ristoranti: uno in un hotel a Mosca, quello progettato con Lapo Elkann e lo spazio in Galleria a Milano.
«C’è una marea di burocrazia che ha i suoi tempi», ha raccontato Cracco, sottolineando come la complessità dell’apertura sia data anche dalle dimensioni del ristorante, che sarà di circa 1.500 metri quadrati. E continuerà a essere uno dei giudici di Masterchef, la cui sesta edizione inizierà a dicembre.
A chi gli ha domandato quali fossero le differenze tra i due programmi, Cracco ha risposto che «è completamente diverso». «Questa cucina è un pò più vera», perché i concorrenti di Hell’s Kitchen rispetto a quelli di Masterchef «sono professionisti anche se non completamente formati».