Ad Amatrice un lunedì speciale Scuola trentina a tempo pieno
Quello di oggi, ad Amatrice, è stato un giorno speciale.
È stato il primo giorno di scuola. Sì, è vero, la scuola è iniziata da tempo, ma oggi, nella scuola costruita dalla Protezione civile del Trentino, è il primo giorno di scuola a tempo pieno per gli alunni e studenti delle elementari e medie.
«I colori della scuola ora ci sono tutti», scrive su Facebook la protezione civile trentina.
Lezioni la mattina e il pomeriggio e in mezzo il tempo della mensa, preparato dalla Croce Rossa Italiana.
«Per noi è un sogno», ripetono gli insegnanti e la vicepreside Maria Teresa Marinelli. «I ragazzi ora si sentono al sicuro, sono più tranquilli e sereni».
Dopo la prima scossa del 24 ottobre la gente si stava preparando alla ricostruzione, ma l’ennesimo scisma del 30 ottobre, oltre a distruggere tutto, anche quel poco che era rimasto in piedi, ha inferto una profonda ferita, soprattutto nei giovani e negli studenti.
Scuola elementare-media e liceo sono stati tutti costruiti dal Trentino a una decina di metri di distanza l’uno dall’altro. Due complessi che si guardano in un piccolo spiazzale dove fare ginnastica. C’è anche un piccolo parco giochi per i più piccoli.
Roberto Spurio, 18 anni, IV classe dello scientifico. Nel terremoto ha perso la madre e numerosi parenti; sua sorella 16 anni frequenta la terza liceo. La famiglia ha deciso di continuare a vivere ad Amatrice. «Nella vecchia scuola ad ogni scossa avevamo paura, qui noi. Ricordo una mia amica che rimasta sotto le macerie. “Voglio rimanere qui, frequentare questa scuola. Sono legato al mio territorio». E sogna di andare di diventare un giocare dell’Ascoli.
Danila Pirri insegna filosofia storia, viene da Messina e il mare le manca: “Qui di normale non c’è nulla, anche i programmi li stiamo adattando alla situazione”.
La vicepreside Maria Teresa Marinelli corre da una parte degli edifici per risolvere mille problemi. E ad Amatrice da nove anni. «Oggi è un ulteriore passo verso la normalità scolastica grazie al tempo pieno. Non ci aspettavamo questa struttura in soli due mesi. La scossa del 30 ottobre ci ha resi ancora più spaventati, soprattutto i ragazzi. Venticinque studenti non sono più tornati a scuola, mentre il 24 agosto abbiamo perso sei studenti per il terremoto. Vorrei che gli studenti avessero più serenità e tranquillità».
Gianfranco Amoroso, della Croce Rossa Italiana, oggi ha preparato 85 pasti, ma pensa di arrivare a 130: pasta al pomodoro fino alla frutta, «e hanno chiesto anche il bis», dice soddisfatto.
Una scuola fra le macerie per ritrovare il futuro.