Bezzi «liberal» attacca «Diritti, Patt retrogrado»
Il Patt? Un partito alla deriva, privo di visioni e, come se non bastasse, retrogrado in tema di diritti.
Le critiche alle Stelle Alpine da parte di Giacomo Bezzi, oggi consigliere di Forza Italia ma in passato leader della formazione autonomistica, non sono certo una novità.
La novità, semmai, sta nel merito della critica. In questo caso, la parità di genere. Già, perché Bezzi è firmatario di un disegno di legge sulle preferenze di genere, che sui social è stata bollata nei giorni scorsi come «antidemocratica, discriminatoria e sessista…», con tanto di «like» da parte di alcuni esponenti del Patt.
«Solitamente non prendo spunti dai social per intervenire pubblicamente - premette Bezzi in una nota - Sono sempre stato e rimango un “liberale” per definizione. Ma quando mi si accusa di aver presentato una legge della quale si fanno tali considerazioni e noto che, consiglieri provinciali del Patt, mettono un “mi piace” compiacenti del pensiero, non posso esonerarmi dal rispondere!».
«Mi auguro - continua Bezzi - che non abbiano soppesato il contenuto di tale frase, perché se fosse vero il contrario, consiglio vivamente di confrontarsi con il resto del Paese e forse, sottolineo forse, si renderebbero conto che il Trentino è il fanalino di coda su questo tema…chissà se nessuno del Patt, rammenta che tra le firme a sostegno della doppia preferenza di genere c’è anche quella del presidente della giunta provinciale Ugo Rossi!!».
Infine, la conclusione: «Che il Patt, sia alla deriva è evidente e tangibile in tante decisioni prese dall’establishment del partito, ma il fatto più inquietante, è che le scelte strategiche, prive di visione applicate in campo economico dal Governo che presiedono, stanno portando il Trentino a schiantarsi contro un muro. Vorrei pertanto invitare i rappresentanti di tale partito di Governo, ad occuparsi di “governare” il Trentino, in maniera coerente con quanto hanno promesso in campagna elettorale e nel rispetto degli impegni presi con la propria coalizione, mettendo al centro il cittadino e non le ambizioni personali!».