Ius soli, Gentiloni frena «Non entro l'estate»
«Non ci sono le condizoni»
«Tenendo conto delle scadenze non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza non ritengo - ha detto il premier Paolo Gentiloni - ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva. Si tratta comunque di una legge giusta. L'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane».
Per il vicesegretario del Pd e ministro Maurizio Martina, «sullo ius soli il Pd seguirà l'indicazione proposta dalle valutazioni del presidente Gentiloni. Come sempre detto, siamo al suo fianco. La legge per la nuova cittadinanza rimane per noi un obiettivo importante».
«Per noi lo ius soli è e resta una priorità. Ogni arretramento o rinvio è un errore. Soprattutto in questo momento», ha detto invece Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, commentando le parole del premier Gentiloni. «Nessun cedimento culturale alla propaganda della destra», aggiunge.
Secondo il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano, «il presidente del Consiglio ha gestito la vicenda dello ius soli con realismo, buonsenso e rispetto per chi sostiene il suo Governo. Apprezziamo molto. Al tempo stesso, ribadiamo che su questo provvedimento abbiamo già detto "Sì" alla Camera e lo stesso faremo al Senato dove una discussione più serena permetterà di migliorare il testo, senza che il dibattito si mescoli alla faticosa gestione dell'emergenza di questi giorni».
«Ius soli, parla Gentiloni: 'Non riusciremo ad approvare la legge sulla cittadinanza in estate'. Prima vittoria, della Lega (che più di tutti si è opposta in Parlamento) ma soprattutto vostra, che in Rete vi siete mobilitati a migliaia! Se ci riproveranno, ci ritroveranno pronti. Grazie e avanti così: stop invasione». Così su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini.
Il rinvio dello Ius Soli «è una vittoria dei prepotenti sui piccoli che non hanno voce, una vittoria dell'indecisione, una vittoria dell'incapacità di risolvere i problemi». Lo dice all'ANSA monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes (Cei) e arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Il diritto in questione «non è un premio ma uno strumento fondamentale di integrazione», sottolinea il vescovo.
«Se abbiamo aspettato tanto possiamo aspettare un paio di mesi. Ma ribadisco che vorrei veramente una politica più aderente alla realtà»: a dirlo all'ANSA Paolo Rozzera, direttore generale Unicef Italia, in merito alla decisione annunciata dal premier Gentiloni di rinviare a dopo l'estate l'approvazione della legge sullo Ius soli. Un testo che secondo Rozzera è "ben fatto ed equilibrato ed approvare una legge ben fatta equilibrata è un modo per essere aderenti alla realtà in cui viviamo". «Io - ha aggiunto - non parlo di tradimento: non approvare vuol dire tradire questa legge, non ho mai parlato di tradimento nei confronti del governo. Il punto è avere una legge equilibrata che legga la realtà sociale che stiamo vivendo oggi in Italia».