Dipendente Cisl trentino si candida con Casa Pound: bufera
Scoppia il caso Casa Pound nella Cisl trentina. A fare da detonatore la candidatura di Andrea Cipolla, originario di Latina ma residente da tempo a Ragoli dove è sposato con una trentina. Cipolla viene candidato da Casa Pound, movimento con posizioni considerate di estrema destra, alle prossime elezioni politiche in Trentino. Cipolla, spiega Fulvio Bastiani, segretario provinciale della Fai Cisl, è un operatore tecnico per la categoria che si occupa di lavoratori agricoli. In passato era stato anche eletto alla presidenza dell'ente bilaterale dell'agricoltura. «Cipolla non è un distaccato, è un dipendente della Cisl. Ma lo statuto e il regolamento della Cisl parlano chiaro - sottolinea Bastiani - e prevedono che nei casi di candidatura si sia incompatibili con qualsiasi incarico nella Cisl. Qui c'è anche l'aggravante del fatto che Cipolla non ha avuto neppure la correttezza di informarci della sua candidatura, della quale abbiamo appreso dalla stampa». In base alle regole della Cisl, spiega Bastiani, «Cipolla deve considerarsi sospeso dagli incarichi che ricopre. In ogni caso, e la sua candidatura non c'entra visto che la procedura l'avevamo presa in precedenza, il rapporto con lui stava andando verso la risoluzione. Era già stato fissato un incontro con lui, ma la sua candidatura di fatto accelera la decisione».
Da parte sua Cipolla, in una nota, replica a muso duro al segretario Bastiani e minaccia di adire le vie legali.
«Le polemiche di oggi sono veramente assurde, ridicole e antidemocratiche. Ho deciso di candidarmi in un movimento legalmente riconosciuto che si presenta alle elezioni per governare, mediante un diritto sancito e garantito dalla Costituzione italiana che la stessa Cisl, per statuto, difende - sottolinea Cipolla - La Cisl, che dovrebbe essere un sindacato apolitico da statuto, si erge invece a censore antidemocratico cercando di negare la parola a chi, come CasaPound, difende i lavoratori italiani. Se il sindacato vorrà continuare su questa strada antidemocratica, tracciata peraltro con un dossier dell'antifascismo militante, dovrà prendersi le sue responsabilità anche a livello legale».