«Coalizione non in discussione» Panizza pensa alle provinciali
«Tranquilli non si è mai, perchè in politica tranquilli non si deve mai stare. Però nulla di nuovo sotto il sole. C'era un'aria molto forte nazionale e contraria e il Trentino non ha fatto che subirla. Ma tutte le altre volte è successa la stessa cosa». Franco Panizza, senatore uscente del Patt, sconfitto nel collegio uninominale di Trento al Senato dal candidato del centrodestra, Andrea de Bertoldi, commenta così il risultato. «È sempre stato così - spiega - perchè questa è una terra che ha una logica tutta sua. C'è chi si esprime per il partito autonomista nel corso delle elezioni provinciali e invece alle elezioni nazionali, sempre, costantemente, segue dinamiche nazionali. Questo è successo nel 2006 e nel 2008, ci siamo abituati, ci sono state volte in cui abbiamo perso tutti i seggi. Ricordo che grandi personaggi, come ad esempio l'ex ministro Beniamino Andreatta o Maria Fronza Crepaz furono sconfitti da nuovi arrivi che erano allora sull'onda».
Panizza prosegue spiegando che «il centrodestra ha preso anche più voti di quanti ne abbia presi oggi, solo che prima li prendeva Forza Italia, mentre questa volta i voti si sono travasati sulla Lega. Ma il blocco dei voti è più o meno sempre quello, così come la percentuale dei voti del Patt è sempre esattamente la stessa, cioè circa 15.000 voti, quelli fidelizzati alla Stella Alpina, che non è neanche il nostro simbolo. Da vent'anni a questa parte è così e oltre non si va».
Alle elezioni provinciali, sostiene Panizza, il discorso sarà diverso, ma sarà necessario un rinnovamento: «Alle provinciali è tutta un'altra dinamica e il partito locale diventa importante. In più c'è la pubblicità da fare attraverso i candidati, le televisioni locali, eccetera, e quindi fa tutto un altro effetto. Il discorso dell'Upt è diverso. Quei voti lì non so dove siano andati a finire, probabilmente nella Lega in parte, non so dove altro».
«Io credo che la coalizione che governa oggi la Provincia - conclude - non sia assolutamente in discussione, che ci sia da fare un ragionamento su come mettere in campo delle squadre competitive, competenti e con il giusto ordine di rinnovamento per le prossime provinciali questo certo che sì. Così come il Pd, se si guarda la successione dei voti, oggettivamente è molto calato, quindi non siamo gli unici che hanno mantenuto lo stesso livello di voti».