«Rossi bis o niente voti da parte del Patt Panizza avverte: «Non c'è motivo di cambiare»

di Luisa Maria Patruno

Per il Patt la conferma del governatore Ugo Rossi come candidato presidente del centrosinistra autonomista è una questione di sopravvivenza. Le Stelle alpine sono consapevoli che senza il governatore a fare da traino alla guida di una coalizione ampia, con concrete chance di rivincere le elezioni, il 17,5% raggiunto nel 2013 resterebbe solo un bel ricordo. E con il Pd in ribasso e l'Upt quasi azzerata alle Politiche e in affannosa ricostituzione non si sa bene cosa possa restare del centrosinistra autonomista.
Per questo il segretario autonomista, Franco Panizza, oggi alla riunione di coalizione oltre naturalmente a difendere Rossi perché è Rossi, cercherà di fare leva sul consenso autonomista a rischio per il centrosinistra: «Il Patt non può riuscire a portare i suoi voti nel momento in cui viene messo in discussione il leader, dopo un solo mandato e senza un motivo politico». 

Insomma: o si converge sul Rossi bis o si sciolgono le righe e liberi tutti. E questo anche se nella riunione della settimana scorsa era stato concordato un metodo di confronto su contenuti e leadership che avrebbe dovuto lasciare aperte anche altre opzioni sul candidato presidente, come chiesto da Pd, Upt, Verdi e socialisti. Panizza sostiene che non si tratta di un aut aut, ma è difficile definirlo diversamente. Il segretario delle Stelle alpine è pronto ad alzare la voce e usa toni molto duri nei confronti di Pd e Upt, nel tentativo di accelerare l'unica decisione che ritiene accettabile: la ricandidatura di Rossi. All'interno del Pd, la maggioranza dei dirigenti sembrano ormai rassegnati a tenersi Rossi, soprattutto per l'incapacità di trovare un'alternativa, mentre nell'Upt stanno cercando di tenere duro. Ed è proprio contro l'Upt, in particolare contro l'ex senatore Vittorio Fravezzi, che si scaglia l'ira di Panizza.


Segretario Panizza, il Patt potrebbe accettare che accanto al nome di Ugo Rossi la coalizione consideri anche altre opzioni come candidato presidente, scegliendo poi la migliore, oppure no?
Se ci sono motivi seri per mettere in discussione il presidente uscente devono uscire, ma certo non può essere quello che ha detto Fravezzi nella riunione della settimana scorsa, ovvero che siccome le elezioni del 4 marzo sono state uno tsunami per la coalizione allora si deve cambiare il presidente. E chi è che fa la predica? L'Upt che era un partito a due cifre e sono rimasti due gatti. Oppure Marco Boato dei Verdi, che abbiamo visto che risultato hanno avuto, con gli altoatesini che non c'erano neanche. Il Pd poi mette eternamente in discussione i suoi leader, basta pensare a Bersani, Letta, Renzi. Demolisce tutti.
Ma le Politiche sono andate male, non pensa che dovete mettervi in discussione?
Abbiamo perso le Politiche non per colpa del Patt, ma per colpa del Pd, che ha dimezzato i voti, e l'Upt che è sparito. E soprattutto oggi dico che prima di demolire una casa che c'è, vorrei che almeno ci fosse il progetto di quella nuova. Invece, non c'è alcun nuovo progetto. Il segretario del Pd trentino, Giuliano Muzio, comunque, è una persona seria ha accelerato sulla questione del candidato presidente. E sono fiducioso.
Spera nel via libera a Rossi già nelle prossime ore?
Spero che si decida presto. Non è uscito un solo nome alternativo a quello di Rossi e io non ho alcune intenzione di farmi massacrare e trascinare nel baratro da questa frenesia del cambiamento. Perché dobbiamo autoflagellarci? Rossi ha fatto forse disastri? È un presidente autorevole, ha ottenuto importanti risultati, tutti a Bolzano e a Roma parlano bene di Rossi e noi lo vogliamo mettere in discussione solo perché è del Patt?
Quindi il Patt dirà che Rossi non si tocca o addio?
Il Patt non intende prendersi le colpe di altri. Il presidente Rossi ha governato bene e a sei mesi dalle elezioni è impensabile presentare un progetto nuovo. Con responsabilità e coraggio Rossi e il Patt hanno aderito e difeso la coalizione di centrosinistra autonomista nonostante questo abbia portato a difficoltà interne con alcune nostre componenti. E ora gli alleati invece di ringraziarci ci dicono che non andiamo più bene e senza spiegare perché. Così ci mettono in grande difficoltà e sarebbe difficile portare i nostri voti nel momento in cui ci mettono in discussione il nostro leader dopo un solo mandato. La legge elettorale prevede il limite dei due mandati proprio perché è naturale che il presidente uscente venga riproposto dalla coalizione.

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