Lega-M5S, «chiuso» il contratto Resta il nodo del premier
È durato oltre tre ore il faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. I leader della Lega e del M5S dopo l'incontro non sono rientrati a Montecitorio mentre, al centro del vertice pomeridiano, sono stati affrontati gli ultimi punti del contratto di governo rimasti irrisolti dopo il tavolo tecnico di oggi e il nodo della premiership. Resta sul tappeto la definizione della squadra e la scelta del premier da indicare a Sergio Mattarella. Le delegazioni di Lega e M5s, nel corso delle consultazioni di lunedì scorso, hanno voluto lasciare al Capo dello Stato la bozza dell'accordo di programma nello stato in cui si trovava in quel momento. E' chiaro che il presidente - viene spiegato al Quirinale - non guarda bozze ma testi definiti, frutto delle responsabilità dei partiti che concludono accordi di governo.
"Il tavolo ha concluso il suo lavoro, adesso il risultato di questo lavoro verrà sottoposto all'attenzione di Luigi Di Maio e Matteo Salvini affinché possano confrontarsi su alcuni punti che ancora vanno risolti": così Alfonso Bonafede parlando con i cronisti al termine dei lavori, sottolineando che "siamo orgogliosi e soddisfatti perché in 6 giorni abbiamo fatto un lavoro enorme su un contratto di governo molto ambizioso". I punti di convergenza, ha aggiunto "sono stati tanti e il risultato è enormemente positivo".
Non ci sarebbe più la previsione dell'opzione di uscita dall'euro nel contratto di governo tra M5s e Lega, appena ultimato al tavolo della trattativa. Lo spiegano fonti del M5s precisando che nel documento ci sarà soltanto un riferimento alla possibilità di revisione di alcuni trattati.
Oltre 40 pagine di documento con una serie di punti, moltissimi, che non erano inizialmente previsti e che sono entrati in occasione della fitta trattativa tra M5s e Lega. Tra questi anche un capitolo sui vaccini. Questo, a quanto risulta, il risultato del lavoro completato al tavolo tra Lega e M5s. Tutti i punti del contratto sarebbero formalmente chiusi e sarebbero solo 6 i punti che devono essere visionati dai leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio.