Solo 6 mesi per uno stupro: giudice rimosso
Il movimento anti molestie #Metoo coglie un altro successo, in qualche modo storico: per la prima volta in Usa da 41 anni, e da oltre 80 in California, un giudice largamente criticato per aver inflitto una pena lieve ad un giovane stupratore è stato rimosso a furor di popolo dopo una petizione e un referendum.
Una rivoluzione resa possibile dal fatto che in Usa i giudici di contea sono eletti e, se vengono raccolte le firme necessarie, gli elettori possono essere chiamati a votare per licenziarli. Come è toccato ad Aaron Persky, che nel giugno del 2016 aveva comminato solo 6 mesi a Brock Turner, studente ventenne e star della squadra di nuoto della blasonata Stanford University, per aver abusato di una compagna incosciente dopo che i due si erano ubriacati ad una festa. L'accusa aveva chiesto invece sei anni di prigione. Ne era scaturita una polemica a livello nazionale, anche per le reazioni del padre del ragazzo, secondo cui la sentenza era un un prezzo troppo alto da pagare «per un gesto di 20 minuti su 20 anni di vita».
L'episodio risale al gennaio del 2015: la violenza fu consumata dietro un cassonetto della spazzatura dopo una festa ad alto tasso alcolico, mentre la vittima, all'epoca ventiduenne, era totalmente priva di conoscenza. Prima della sentenza, la ragazza aveva scritto una lettera in cui raccontava di aver bevuto molto al party e di essersi risvegliata in ospedale, senza sapere cosa fosse successo nel frattempo. E aveva anche rivelato che poi la sua vita era stata stravolta da quell'incidente «traumatico».
Il giudice Aaron Persky motivò la sentenza con la giovane età del reo, la sua fedina penale pulita e il fatto che entrambi erano sotto l'effetto dell'alcol. Una lunga detenzione in carcere, a suo avviso, avrebbe avuto «un forte impatto su di lui». Ma la sentenza scatenò un vero scandalo negli Stati Uniti: in molti affermarono che il ragazzo era stato graziato solo perché «bianco e benestante». Nel frattempo una professoressa di Stanford, Michelle Dauber, aveva dato il via ad una campagna nella contea di Santa Clara per chiedere con una petizione la rimozione del giudice, raccogliendo in pochi giorni le firme necessarie (il 20% dell'elettorato) grazie al sostegno dei leader di 50 comunità locali. «Il giudice Persky - recitava la petizione - non ha capito che essere un atleta, bianco, di sesso maschile, in una prestigiosa università, non dà diritto alla clemenza. Inoltre così non ha trasmesso il messaggio che la violenza sessuale è un crimine, a prescindere dalla classe sociale, dalla razza e dal sesso». Ieri ha commentato così lo storico voto che ha dato il benservito al giudice: «Abbiamo votato che la violenza sessuale è grave e deve essere presa seriamente dai nostri dirigenti eletti. In questo storico momento, i diritti delle donne sono sotto attacco, le donne e molti uomini di questo Paese stanno dalla nostra parte».