Scontrino omofobo, minacce di morte a titolari e a chi ha denunciato
Prima gli insulti, poi i danni al locale e le minacce di morte: ai titolari del ristorante ma anche a chi ha denunciato la vicenda. L'attacco sui social nei confronti della Locanda Rigatoni di Roma, colpevole di aver portato a due ragazzi gay uno scontrino con insulti omofobi insieme al conto, assume forme sempre più pesanti e travalica il web, nonostante i gestori abbiano già chiesto scusa più volte e licenziato immediatamente il cameriere responsabile della bravata di pessimo gusto.
I primi a denunciare come la situazione stia degenerando sono gli stessi proprietari del ristorante a due passi dalla Scala Santa e dal museo della Liberazione. "Ieri è stato un susseguirsi di telefonate violente e volgari e non poche minacce di morte e di danni al locale, che pertanto oggi resterà chiuso. Per non parlare della violenza sui social" dicono, ribadendo che tutta la vicenda "ci offende come imprenditori, come lavoratori e come cittadini". Ma le minacce non hanno risparmiato neanche chi la storia l'ha tirata fuori, vale a dire il portavoce di Gay Center Fabrizio Marrazzo: su Facebook qualcuno ha pensato bene di postare una lapide con la foto di Marrazzo e la scritta "F... morto anno 2018". "La nostra azione non si ferma - dice Gay Center - e presenteremo una nuova denuncia".
"Le conseguenze di un atto inqualificabile di una persona che è stata prontamente allontanata stanno coinvolgendo le nostre famiglie e quelle dei nostri lavoratori - proseguono i titolari della Locanda - Rinnoviamo la nostre scuse alla coppia coinvolta in questa spiacevolissima vicenda e la richiesta di un confronto e di un percorso condiviso con la comunità Lgbt, in modo tale che episodi vergognosi come quello capitato non possano e non debbano più ripetersi". Confronto che lo stesso Marrazzo non esclude, condannando qualsiasi minaccia "che non appartiene alla nostra comunità e dalle quali prendiamo le distanze". Il portavoce di Gay Center si dice infatti disponibile, "per il personale che non ha fatto parte dell'azione omofoba", a fare "gratuitamente corsi di formazione contro l'omofobia come abbiamo già fatto molte volte e la settimana scorsa con oltre 50 dipendenti ed esercenti del centro di Roma". Fermo restando che "le azioni legali e le sanzioni" nei confronti del ristorante "dovranno avvenire come previsto dalla legge".
Intanto, in attesa delle annunciate verifiche del Campidoglio, anche Forza Nuova cavalca la vicenda. Questa mattina i militanti di estrema destra hanno piazzato uno striscione di fronte al locale per esprimere la loro solidarietà al cameriere "licenziato dalla vostra omofollia". "La lobby gay in Italia è molto influente e ha scatenato tutto il proprio potere affinchè il cameriere venisse licenziato e messo alla gogna come il peggiore di criminali - sostiene Fn in un post su Facebook - Massima solidarietà al cameriere la cui unica colpa è quella di aver intaccato la morale politicamente corretta del pensiero unico di stampo omosessuale, che reprime chiunque non la pensi allo stesso modo".