Botte e insulti ai bambini Indagate 5 maestre d'asilo
Sono accusate di avere maltrattato per mesi i bimbi di un asilo comunale di Roma. Cinque maestre sono state indagate della Procura di Roma per concorso in maltrattamento pluriaggravato e nei loro confronti è stata applicato il divieto di avvicinamento alle abitazioni e ai luoghi frequentati dalle persone offese e la sospensione di un anno dall’insegnamento.
Una vicenda che risale al gennaio scorso quando alcuni bimbi (tra i 19 e i 32 mesi d’età) hanno cominciato a raccontare alle mamme e ai papà cosa accadeva nella scuola. «La maestra è cattiva, mi dà le botte», hanno riferito i piccoli dopo che gli stessi genitori avevano riscontrato comportamenti strani. «Da alcuni giorni mio figlio si rifiutava di andare a scuola, era impaurito», hanno raccontato agli inquirenti. Alla luce di quanto descritto dai piccoli è stata formalizzata una denuncia depositata all’attenzione del pool di pm che si occupa dei reati sui minori.
I carabinieri hanno, quindi, avviato le verifiche posizionando una serie di telecamere all’interno della struttura nella zona del Torrino, periferia sud di Roma. Sono bastati pochi giorni di monitoraggio per capire che quanto raccontato tra le lacrime dai bambini ai propri genitori era tutto vero. Le maestre, che hanno dai 52 ai 65 anni, vessavano i piccolissimi alunni sia con violenze fisiche che psicologiche. I bambini venivano regolarmente schiaffeggiati e strattonati.
Alcuni video hanno immortalato le maestre mentre con forza mettono a sedere i bambini scatenando il loro pianto. Per i più «cattivi» le cose andavano anche peggio. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, hanno infatti accertato che spesso gli alunni venivano rinchiusi in una stanza al buio e lasciati lì per molti minuti. Le maestre non si limitavano solo ad imporre un clima di paura fisica ma le urla e i rimproveri violenti erano all’ordine del giorno. «Abbiamo accertato - spiega chi indaga - che in quell’asilo la violenza la faceva da padrona e l’omertà era la regola». Le maestre, infatti, si coprivano l’un con l’altra e nessuno ha denunciato quanto avveniva tutti giorni dietro le mura colorate di un asilo comunale della Capitale.