L'ex consigliere Zanon escluso dalle elezioni
Nel 2013, Filippo Degasperi era il primo nome sulla scheda elettorale, questa volta sarà invece l’ultimo. Sulla scheda per le elezioni provinciali del prossimo 21 ottobre, il primo nome sarà quello del candidato presidente Paolo Primon di Popoli Liberi Primon Freie Völker. La sorpresa di ieri, più che il sorteggio per l’ordine dei candidati presidenti e delle liste sulla scheda elettorale, è la esclusione di sette candidati (quattro subito, alla presentazione delle listre, tre successivamente), tra cui alcuni nomi noti come Gianfranco Zanon di Progetto Trentino, Jacopo Zannini di Liberi e Uguali e Linda Tamanini di Autonomisti Popolari. I candidati in lizza sono dunque 707. Immediati i ricorsi di Zanon e Zannini.
L’ordine sulla scheda.
Le operazioni di sorteggio, ieri mattina nel palazzo sede della Provincia, hanno attirato la presenza di candidati presidente (da Paolo Ghezzi a Roberto De Laurentis, da Paolo Primon a Filippo Castaldini, a Federico Monegaglia) e di alcuni rappresentanti di lista, semplici candidati o segretari di partito, come Mirko Bisesti della Lega. Per quanto riguarda gli undici candidati presidente, l’estrazione condotta dai membri dell’Ufficio centrale circoscrizionale (Alma Chiettini presidente, il professor Matteo Cosulich e l’avvocato Giuliano Valer) ha decretato il seguente ordine: Paolo Primon, Filippo Castaldini per Casapound Italia, Maurizio Fugatti per il centrodestra, Federico Monegaglia per Riconquistare l’Italia, Roberto De Laurentis per Tre-Territorialità Responsabilità Economia, Ugo Angelo Giovanni Rossi per il Patt, Giorgio Tonini per in centrosinistra, Ferruccio Chenetti per il Moviment Ladin de Fascia, Antonella Valer per la sinistra, Mauro Ottobre per AD Autononomia Dinamica e, da ultimo, Filippo Degasperi per il Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda i contrassegni delle liste collegate ai candidati presidente, l’ordine estratto è il seguente: per la «Coalizione popolare autonomista per cambiamento» di Fugatti, al primo posto il simbolo della Lega, seguito da Progetto Trentino, Agire per il Trentino, Civica Trentina, Fassa, Autonomisti Popolari, Forza Italia, Con Fugatti Unione di centro e, in coda, Fratelli d’Italia. Per l’«Alleanza democratica popolare e civica per l’autonomia» di Giorgio Tonini, il primo contrassegno è quello dell’Unione per il Trentino, quindi Futura 2018 con Paolo Ghezzi e Partito democratico del Trentino. Per Antonella Valer, il primo simbolo è quello di l’altro Trentino a Sinistra, seguito da LeU-Liberi e Uguali del Trentino.
Sette esclusi e due ricorsi.
Sette degli oltre 700 candidati sono stati esclusi dall’Ufficio elettorale: Paolo Nardon, Matteo Boroni e Linda Tamanini (già presidente del Patt) di Autonomisti Popolari. Erano gli ultimi tre dei 37 nomi proposti, quando il limite è di 34: tre di troppo. Fuori anche Marialuisa Oliari dell’Udc e Andreina Stefani dell’Upt: non erano in regola con il certificato che attesta la residenza in un comune trentino da almeno il 6 settembre 2018. Le esclusioni più clamorose sono quelle di Gianfranco Zanon, membro della Commissine dei Dodici, due legislature alle spalle (2008-’13 con Upt; 2013-’18 con Progetto Trentino) e di Jacopo Zannini di Leu, consigliere della Circoscrizioni Centro storico Piedicastello a Trento. Entrambi «vittime» della mancata alternanza di genere. Zanon è stato di fatto escluso perché Progetto Trentino ha inserito in lista all’ultimo momento Mario Tonina, transfuga dall’Upt. Entrambi annunciano ricorso al Tar. «Decisione che stupisce» dice Zannini che davanti a sé aveva Matteo Segatta, perché abbiamo predisposto una lista in ordine alfabetico e capolita è Aidi Safaa. Se il mio nome fosse stato il primo non sarei stato escluso». «La candidatura di Tonina non mi ha portato bene» dice Zanon «lunedì depositerò il ricorso, perché mi sembra una stupidaggine. Ma accetterò qualsiasi decisione. Se l’esito sarà negativo, ne prenderò atto. Nessun intendimento di invalidare le elezioni».