Elezioni provinciali del 21 ottobre, la guida al voto
Ventidue liste per undici candidati presidente. Tra sette giorni i cittadini-elettori trentini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo consiglio provinciale: per votare è importante prestare attenzione alle novità introdotte dalla legge elettorale sulla doppia preferenza di genere. Coalizioni e partiti che raggiungeranno la maggioranza relativa dei voti potranno contare su almeno 18 eletti in un consiglio che raccoglie 35 eletti; qualora il nuovo governatore raccogliesse il 40% dei consensi, potrà contare invece su 21 seggi. E i candidati presidente non eletti? Diventeranno consiglieri se la lista o le liste a loro collegate otterranno almeno un seggio. Un posto in consiglio è garantito alla minoranza linguistica ladina.
Elettori alle urne.
Sono 427.450 gli elettori trentini (dei quali 23.104 residenti all’estero) che domenica prossima potranno recarsi ai seggi allestiti in una o più sedi nei rispettivi comuni. Si tratta di cittadini che entro il 21 ottobre devono aver compiuto il diciottesimo compleanno ed essere residenti ininterrottamente in Trentino da almeno un anno: in totale, le elettrici sono 218.530 e gli elettori 208.920 (il dato del Commissariato del Governo è aggiornato a 45 giorni dal voto).
Quando si vota.
I seggi elettorali saranno aperti nella sola giornata del 21 ottobre e le operazioni di voto sono in programma dalle 6 alle 22. Va detto che proprio alle 6 del mattino si riuniranno gli scrutatori «a disposizione del presidente del seggio» come recitano le comunicazioni inviate dalle varie realtà amministrative. Al momento della costituzione del seggio dovranno essere contate e timbrate tutte le centinaia di schede elettorali. La legge non consente che gli scrutatori si riuniscano in anticipo per questa necessaria operazione tecnica e dunque è possibile che gli elettori più mattinieri debbano pazientare qualche decina di minuti davanti alla porta, prima di accedere al seggio per esercitare il diritto-dovere di voto. Alle 11, alle 17 e alle 22 i presidenti degli uffici elettorali dovranno comunicare al proprio Comune il numero degli elettori che hanno votato.
Tessera elettorale e seggio.
Per essere ammesso al voto, ogni elettore dovrà esibire la tessera elettorale assieme ad un documento di identità valido. Per il rilascio dei duplicati, gli uffici elettorali (o dell’anagrafe) rimarranno straordinariamente aperti al pubblico anche la domenica delle elezioni. Nel caso di Trento, saranno aperti a tal fine anche gli uffici delle circoscrizioni suburbane.
La propria sezione di appartenenza è indicata sulla tessera elettorale; chi è ricoverato in un ospedale o casa di cura e chi è detenuto in carcere poteva chiedere di votare presso il cosiddetto «seggio volante», manifestando questa sua volontà al sindaco del Comune dove risiede entro lo scorso primo ottobre.
La carica dei 710.
Tanti sono i candidati in corsa per uno scranno in consiglio provinciale, inclusi gli undici candidati presidente Filippo Castaldini (CasaPound), Ferruccio Chenetti (Moviment Ladin de Fascia), Filippo Degasperi (M5s), Roberto De Laurentis (Tre), Maurizio Fugatti (Agire, Autonomisti popolari, Civica Trentina, Lega, Fassa, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Progetto Trentino e Udc), Federico Monegaglia (Riconquistare l’Italia), Mauro Ottobre (Autonomia Dinamica), Paolo Primon (Popoli liberi), Ugo Rossi (Patt), Giorgio Tonini (Futura2018, Pd e Upt) e Antonella Valer (LeU e L’Altro Trentino a Sinistra).
La scheda gialla.
Agli elettori sarà consegnata una sola scheda, che serve per esprimere il voto sia per il candidato presidente sia per i candidati allo scranno di consigliere. Un «lenzuolone» stampato da una tipografia di Gardolo che - come detto - contiene il nome dei candidati alla presidenza ed i simboli delle liste collegate che formano le varie coalizioni. Va detto che gli elettori dovranno votare in cabina, dove dovranno ripiegare la scheda prima di riconsegnarla agli scrutatori. È ovviamente vietato fotografare la propria scheda.
Come si vota.
Gli elettori possono barrare con una croce il nome del candidato presidente che desiderano votare e/o il simbolo di uno dei partiti corrispondenti. Nello spazio a fianco di ogni logo, i votanti hanno la facoltà di esprimere un massimo di due preferenze. La nuova legge elettorale impone tuttavia di prestare attenzione alle preferenze di genere: nessun problema se si intende dare una sola preferenza ma, nel caso in cui si decidesse di votare due candidati (ovviamente appartenenti alla stessa lista), questi dovranno essere necessariamente un uomo e una donna. In caso contrario la seconda preferenza sarà annullata.
Il via allo scrutinio.
Terminate alle 22 di domenica 21 le operazioni di voto, i seggi chiuderanno per la notte. Gli uffici elettorali si riuniranno il lunedì mattina alle 7 per il via alle operazioni di scrutinio: le schede andranno estratte dall’urna una alla volta, quindi aperte ed esaminate.