Giallo sulla risposta alla Ue Tria: possibili tagli al welfare M5S: non si taglia niente
"Il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022". Lo scrive il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata, come previsto entro oggi, alla Commissione europea.
In un altro passaggio della lettera le nuove politiche di welfare vengono esplicitate come reddito di cittadinanza e quota 100. Secondo Tria, il deficit potrebbe quest'anno essere minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni ufficiali.
"L'andamento dell'economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di Stabilità. - scrive il ministro - Se il contesto di crescita internazionale non si deteriorasse ulteriormente, l'Italia dovrebbe essere in grado di mantenere questa tendenza positiva fino alla fine dell'anno".
Inoltre, "le nuove entrate non tributarie sembrano destinate a superare le previsioni e l'utilizzo delle nuove politiche del welfare (Reddito di cittadinanza e quota 100) è, finora, inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019. Di conseguenza, le ultime proiezioni del Governo italiano indicano che il disavanzo dovrebbe attestarsi al di sotto delle previsioni della Commissione e che la variazione del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al patto di stabilità e crescita anche sulla base della stima dell'output gap della Commissione".
"In linea con la legislazione in vigore - scrive il ministro - il programma di stabilità prevede un aumento delle imposte indirette pari a quasi l'1,3 per cento del Pil, che entrerebbe in vigore nel gennaio 2020. I partiti politici hanno espresso riserve circa il previsto aumento dell'Iva, ma abbiamo comunque un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale".
Il governo - si legge ancora nella lettera - intende introdurre "ulteriori misure per semplificare il sistema fiscale e migliorare la fedeltà fiscale. Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali".
"La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito néquota 100", dice Luigi Di Maio.