Scontro duro sulle Guardie mediche la Provincia va in Tribunale la Cisl Medici contrattacca
La Giunta provinciale, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, ha deciso di intervenire nel giudizio promosso presso il Tribunale di Trento dalla Federazione regionale del Trentino Cisl medici verso l’Azienda provinciale per i Servizi sanitari. Il ricorso della Cisl contesta la modifica del rapporto fra medici di continuità assistenziale e abitanti residenti che è stato portato da 1 medico ogni 5000 abitanti a 1 medico ogni 4350. Questo per consentire appunto ad Apss di aumentare il numero dei medici del servizio di continuità assistenziale (ex guardie mediche) oltre la misura di 108 e di inserire altri medici nelle sedi di Pieve Tesino e Bezzecca.
«Si tratta di una decisione scontata: abbiamo assunto un impegno con i cittadini proprio per il potenziamento dei servizi territoriali - è il commento del presidente della Provincia Fugatti affidato ad una nota -, per questo fin da subito abbiamo costruito un percorso con l’Azienda sanitaria che consentisse ai territori, a partire da Pieve Tesino e da Bezzecca, la possibilità di contare nuovamente sul servizio di continuità assistenziale; siamo convinti che per difendere dallo spopolamento le valli e i territori montani sia necessario mantenere i servizi fondamentali».
«Siamo riusciti a garantire nel Tesino la copertura diurna il sabato e la domenica - aggiunge l’assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana - e proprio questo week end, precisamente il 3 agosto, riaprirà il servizio per la Val di Ledro; siamo pronti, come già ricordato, a studiare insieme all’Azienda sanitaria un progetto innovativo che ci consenta di superare le problematiche nel reclutamento del personale sanitario, proprio per garantire una copertura anche nelle ore notturne».
La posizione della Cisl Medici: Nicola Paoli, segretario generale avvisa gli stessi cittadini di fare attenzione rispetto a un servizio che - dice il sindacato - non è regolato da alcun contratto, è sperimentale e sarà oggetto di ricorso nelle sedi appropriate.
«Una sede di guardia (continuità assistenziale) per essere giuridicamente tale, deve essere aperta al pubblico tutti i giorni della settimana dalle 20 alle 8 e nelle 24 ore dei prefestivi e festivi, nonchè dalle ore 10 alle ore 8 del giorno successivo nei giorni prefestivi infrasettimanali. Deve avere quattro medici a tempo indeterminato, che hanno vinto la zona carente, che turnano ogni mese per sempre. Qualsiasi altro accorgimento non è previsto nel nostro accordo nazionale e provinciale.
Con determina dell’Azienda sanitaria del marzo scorso si sono individuati gli incarichi vacanti e sul Bollettino regionale si sono pubblicate le zone carenti di guardia. Non esiste nessuna pubblicazione inerente una presunta sede di Bezzecca, che quindi non esiste al momento attuale.
Fuori da ogni contesto normativo il 4 agosto verranno inviati dei medici in località non previste dalla normativa vigente, in numero superiore all’attuale accordo nazionale e provinciale. I cittadini di Bezzecca sappiano, quindi, che al di là della pubblicizzazione del medico di guardia a Bezzecca, con una sperimentazione che non è prevista nel nostro contratto, la realtà è molto diversa. Attendiamo con serenità quanto ci dirà il giudice, al quale ci siamo appellati e che ascolterà le parti tra un mese, dal momento che abbiamo impugnato le violazione dei nostri accordi collettivi».