L'Austria incorona Kaiser Kurz Crolla l'ultradestra Fpoe
A quattro mesi dal terremoto dell’Ibiza-gate, la scossa di assestamento provocata dalle urne ha radicalmente cambiato il panorama politico austriaco.
L’ultradestra Fpoe, travolta dagli scandali dell’imbarazzante video di Heinz Christian Strache con una sedicente oligarca russa e della pubblicazione delle spese pazze dell’ex leader, è crollata di dieci punti rispetto al 2017. I vincitori delle elezioni politiche anticipate sono i popolari del giovane leader Sebastian Kurz, che si appresta a tornare cancelliere, e i Verdi, che dopo un periodo al purgatorio tornano in parlamento, anche grazie all’effetto Greta.
Nel dettaglio, la Fpoe si è fermata al 16%, i popolari hanno fatto un balzo in avanti di quasi 6 punti, volando al 37,2%, mentre i socialdemocratici Spoe, pur piazzandosi secondi, sono calati al 21,7% (meno 5,1% rispetto a due anni fa). Bel risultato infine per gli ambientalisti, che con il 14% di consensi riconquistano oltre 10 punti, e per i liberali Neos, saliti di 2 punti e mezzo al 7,8%.
Kaiser Sebastian può vantare il più grande distacco tra il primo e il secondo partito dal dopoguerra, ovvero il 14,9% sulla Spoe. In una splendida giornata di fine settembre, l’affluenza è calata ma è rimasta comunque notevole, attestandosi al 76,6% (alle politiche del 2017 fu dell’80%).
I dati suggeriscono come l’Oevp di Kurz abbia letteralmente vampirizzato la Fpoe. In sostanza, gran parte dei voti populisti si è spostata direttamente sui popolari. L’ultradestra ne ha subito preso atto e ha annunciato di essere già con un piede all’opposizione. «Ora abbiamo bisogno di ripartire. Di certo non posso suggerire di continuare sulla strada del governo. Non alla luce di questo risultato», ha commentato a caldo il potente segretario generale del partito Harald Vilimsky.
«Eravamo convinti che avremmo incassato un bel risultato, ma un successo di questa portata non se lo aspettava nessuno», ha invece esultato Kurz salutando da un palco a Vienna i suoi sostenitori. «Sono stati quattro mesi difficili ma gli austriaci ci hanno riportati qui. Di solito non mi mancano le parole, ma oggi ne sono vicino», ha scherzato. «Si tratta di un grande voto di fiducia che rispetteremo. Faremo del nostro meglio per questo bellissimo Paese», ha promesso il prossimo cancelliere.
Con la probabile uscita di scena dal tavolo di governo della Fpoe, Kurz ha più opzioni. La prima è quella di una Grosse Koalition con i socialdemocratici. Una collaborazione resa al momento difficile dal rapporto glaciale con la leader della Spoe, Pamela Rendi Wagner, che però visto il calo di consensi subìto dal partito potrebbe presto lasciare il posto ad un esponente più compatibile con Kurz.
La seconda possibilità è quella di una maggioranza con i Verdi, che sulla scia dell’effetto Greta e della Germania - dove i sondaggi indicano il partito ecologista addirittura in prima posizione - a Vienna hanno conquistato uno storico successo con il 20%, evidentemente anche grazie al voto borghese. Si tratterebbe di una novità assoluta a livello nazionale, ma già collaudata nel Land Tirolo. Peserebbero però visioni praticamente opposte su temi come quello dei migranti.
Kurz potrebbe infine puntare ad un governo arcobaleno con i Verdi e i liberali Neos. Si tratterebbe di un esecutivo di larghe intese, un «governo dei vincitori»: una parola che a Kaiser Sebastian piace molto.