Neonata rischia di soffocare nella sua carrozzina: salvata da un carabiniere
Quando ha sentito una coppia con una carrozzina per bebè urlare in strada cercando disperatamente aiuto, un carabiniere libero dal servizio e impegnato a sbrigare delle pratiche personali si è avvicinato immediatamente per prestare soccorso e ha visto che c’era una neonata, di nemmeno un mese, ormai cianotica e in apnea. Molto probabilmente per un rigurgito che le ostruiva le vie respiratorie.
Così il militare, in forza alla compagnia Trionfale nella capitale, ha praticato subito la manovra di Heimlich con la collaborazione del papà della bimba e in questo modo la hanno salvata ancora prima che arrivasse l’ambulanza del servizio emergenze del 118.
L’episodio è accaduto ieri verso le tredici in via Simon de Saint Bon, nel centrale quartiere Prati, vicino alla cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio. La bimba è stata poi portata in ospedale, dove è stata trattenuta in osservazione per 48 ore al Bambino Gesù.
«Quando mi sono reso conto che aveva ripreso a respirare ho pianto di gioia e non me ne vergogno. Salvare la vita di una bambina di soli 20 giorni mi ha dato una sensazione unica, forse anche perché sono papà di un bimbo di un anno e mezzo», ha raccontato Angelo Perillo, il vicebrigadiere di origine lucana il cui slancio è stato decisivo per aiutare la piccina a riprendere a respirare, e padre e madre a lasciarsi alle spalle quegli attimi di vero incubo e disperazione. «Quando ho sentito urlare, e ho visto la bimba cianotica in braccio alla mamma in un negozio, sono intervenuto subito», aggiunge il soccorritore che indossa la divisa dei carabinieri da diciotto anni.
Non si sente un eroe. «Penso che chiunque al mio posto lo avrebbe fatto. La bambina era cianotica e bisognava fare presto. Sono stati minuti interminabili poi per fortuna ha ripreso a respirare. Il papà mi ha abbracciato e abbiamo pianto per la felicità», ha ricordato Perillo che, insieme al padre della bimba, ha liberato le vie aeree della neonata ricorrendo alla tecnica di disostruzione pediatrica di primo soccorso. «Ho sentito il papà poco fa, mi ha chiamato, la bimba sta bene. È ancora sotto osservazione. Mi ha assicurato che appena starà bene ci incontreremo», conclude felice il vicebrigadiere.