Indagine sul consigliere della Lega in Sicilia i soldi per i disabili sequestrati dalla Finanza nei suoi conti
I soldi servivano per un ente che si chiama Isfordd, Istituto di formazione per disabili e disadattati sociali, ma in parte finivano nelle tasche di un ex deputato regionale siciliano della Lega, Tony Rizzotto, che qualche giorno fa è decaduto dalla carica perché una sentenza della Corte d’appello di Palermo l’aveva dichiarato ineleggibile: non si era dimesso nei tempi dovuti (90 giorni prima delle elezioni regionali del novembre 2017) dalla presidenza dell’ente di formazione. Rizzotto, 67 anni, nato a Trapani ma corleonese d’adozione, è accusato di peculato per aver sottratto 32.500 euro dalle casse dell’Isfordd, mentre un commercialista esterno, il quarantacinquenne Alessandro Giammona, che aveva accesso ai conti grazie alle credenziali fornitegli da Rizzotto, avrebbe incassato oltre 450 mila euro.
Tutto denaro erogato dalla Regione siciliana per i corsi di formazione che dovevano portare all’inserimento nel mondo del lavoro di persone con problemi fisici e psichici.
L’indagine della Guardia di finanza parte nel 2017, dopo le denunce di alcuni dipendenti dell’istituto, e oggi ha portato a un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip di Palermo. I soldi sottratti sono solo una parte dei cospicui finanziamenti ricevuti dall’ente a partire dal 2012 attraverso alcuni progetti di formazione ricadenti nei cosiddetti Avviso 20 e Prof (Piano regionale offerta formativa), per una ammontare di oltre 1,5 milioni provenienti anche dai fondi Ue. Secondo le Fiamme gialle, tra il dicembre 2012 e l’agosto 2016, senza averne titolo, Rizzotto ha sottratto i soldi a mezzo di bonifici bancari e assegni. Giammona si era autoliquidato 456.993,02, negli anni dal 2013 al 2017 per pagare il proprio onorario di responsabile esterno operazioni, pur in assenza di qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l’ente.
La gestione dei fondi era stata oggetto di rilievi da parte dell’assessorato regionale alla Formazione, che aveva avviato le procedure di revoca dei finanziamenti.
Rizzotto (la sua prima elezione all’Ars risale al 2006 con il Movimento per l’autonomia), che negli ultimi due anni all’Ars ha prodotto una sola interrogazione parlamentare, lo scorso luglio, nel lasciare la Lega aveva puntato il dito contro «i politici opportunisti» del suo gruppo. «In un anno e mezzo di legislatura - aveva tuonato - abbiamo prodotto appena 15 atti. In questo percorso di rinnovamento della Lega Sicilia non c’é posto per deputati politicamente inconcludenti».
Eletto con 4.128 voti di preferenza su 26.526 di lista (15.56 %) in «Fratelli d’Italia - An Alleanza per la Sicilia - Noi con Salvini» già nel dicembre 2017 era stato indagato per appropriazione indebita e aveva chiesto alla procura di essere sentito, affermando di non aver preso un solo centesimo dalle casse dell’ente.