Aiuti per duemila addetti di turismo, asili e mense
Via agli aiuti per circa 1.500-2.000 lavoratori tra mense e asili nido convenzionati. Il Fondo di solidarietà provinciale, dotato di circa 14 milioni di euro, entra in campo per dare un sostegno al reddito delle persone che, per gli effetti del Coronavirus, sono stati costretti a rimanere a casa nei settori dei servizi, del commercio e del turismo. L’attivazione dello strumento c’è e con le procedure previste dal fondo si potrà dare supporto ai dipendenti degli alberghi, ad esempio, che stanno segnalando un drastico calo delle prenotazioni. Il numero preciso dei dipendenti che avranno necessità del sostegno per il settore turistico si conoscerà prima del vertice di lunedì, quando è stato messo in calendario un incontro tra i vertici del Fondo, la Provincia e le associazioni di categoria. Circa 1.500-2.000 lavoratori sono quelli che già in queste settimane sono stati costretti a rimanere a casa a causa delle chiusure dei nidi e delle mense scolastiche.
«Nel comparto dei servizi 0-3 anni convenzionati - spiega Francesca Gennai, presidente della Cooperativa La Coccinella - ci sono 1.200 persone coinvolte, tra educatori, personale amministrativo, addetti alla cucina». Altre centinaia di addetti sono quelli delle mense, spiega Andrea Grosselli, presidente del Fondo di solidarietà. «Abbiamo analizzato tecnicamente la fattibilità e l’attivazione del Fondo di solidarietà per coprire le situazioni di crisi che si stanno creando nell’ambito del settore del turismo e anche in quello dei servizi e del commercio. È possibile attivare il Fondo, che è dotato di 14 milioni di euro disponibili e copre, per circa l’80%, le retribuzioni dei soggetti sospesi dal lavoro da parte delle imprese. Lunedì avremo un incontro con le categorie economiche interessate per declinare tutte le modalità tecniche di attivazione del Fondo. Già nel pomeriggio Inps, che ringraziamo, ha validato la procedura a tempo di record e quindi siamo pronti ad attivare lo strumento ed essere subito operativi a favore delle imprese che stanno subendo questo periodo di crisi» evidenzia l’assessore provinciale allo sviluppo economico, Achille Spinelli, parlando dell’esito dell’incontro con le categorie economiche sulla situazione di crisi causata dall’emergenza Coronavirus in Trentino.
Il Fondo di solidarietà del Trentino, cui aderiscono circa 8.700 aziende trentine per circa 54.000 lavoratrici e lavoratori, garantisce integrazioni salariali ai dipendenti sospesi da imprese aderenti, fino all’80% del reddito perso, nei settori di commercio e servizi e impianti a fune.
Il Fondo garantisce un aiuto di integrazione salariale per i dipendenti di aziende che sospendano l’attività. Nello specifico dell’emergenza sanitaria legata alla possibile diffusione anche in Trentino della sindrome Covid-19, l’attivazione del Fondo può avvenire per due differenti motivazioni: la prima è la sospensione o la riduzione di attività in forza di un’ordinanza della Pubblica autorità, la seconda riguarda il calo di lavoro o di commesse e la crisi di mercato.