La Provincia vuole tenersi 960 milioni che deve allo Stato per risanare i conti pubblici

Il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, dopo quello altoatesino, Arno Kompatscher, ha chiesto oggi, durante una videoconferenza delle Province e Regioni autonome con il ministro Francesco Boccia, la sospensione per due anni del contributo della Provincia autonoma di Trento al risanamento dei conti pubblici dello Stato. Si tratta di un contributo annuo di circa 480 milioni di euro. In sostanza si tratta della sospensione degli Accordi di Milano del 2009 e il patto di Garanzia del 2014.

«La richiesta è anche quella di fare più debito, il Trentino avrebbe possibilità di fare maggiore debito e chiediamo questo passaggio al ministro Boccia che ha preso atto di tutte le richieste delle Regioni e delle Province. Noi abbiamo concordato la proposta con la Provincia di Bolzano. Il ministro Boccia ha detto che darà risposte entro una quindicina di giorni. Noi possiamo solo essere fiduciosi altrimenti la sostenibilità del nostro bilancio e delle risposte da dare ai cittadini sarebbe messa in difficoltà», ha detto Fugatti.

«I conti pubblici italiani sono saltati, - ha aggiunto il presidente della Provincia - il Trentino ha contribuito quando c’era bisogno e oggi che la sostenibilità dei titoli pubblici è messa in difficoltà capiamo anche poco perché dobbiamo sostenere con risorse nostre i conti pubblici che sono saltati. Vedremo le risposte da parte del Governo, in base alle quali misureremo la nostra capacità di intervento a fondo perduto anche per le attività obbligate a fermare l’azione economica a causa del coronavirus», ha aggiunto Fugatti.

Il governatore trentino ha giustificato la mossa anche a fronte della previsione di un minor gettito nelle casse provinciali a causa dell'emergenza Coronavirus per 350 milioni di euro.

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