Fugatti attacca: «Dal governo solo 1,5 miliardi per le Regioni Trentino preso in giro»
«Siamo partiti con responsabilità e spirito di leale collaborazione. Il risultato è che ci sentiamo presi in giro da un Governo che evidentemente punta a fare cassa sulle spalle dei territori». A dirlo è il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che riassume così la posizione assunta durante la videoconferenza con i colleghi delle altre Regioni e con la Provincia autonoma di Bolzano.
«Non ci crede nessuno - ha detto Fugatti - che nell’approvare un decreto da 55 miliardi, lo Stato riesca a trovare appena 1,5 miliardi quando il reale fabbisogno è di oltre 5 miliardi. Gli equilibri su cui poggiavano i conti dello Stato sono saltati e se questa è la risposta, è chiaro che non si è voluto ascoltare minimamente i territori. Significa impedire non solo a noi, che per statuto gestiamo con le nostre forze sanità, scuola e tante altre competenze, ma anche alle Regioni ordinarie di assicurare ai propri cittadini servizi essenziali come la salute ad esempio».
Il Trentino aveva chiesto di potersi tenere circa 430 milioni per l'emergenza Coronavirus, ovvero i soldi che si è impegnato a versare ogni anno come contributo per il risanamento dei conti pubblici dello Stato, ma che ora servono a Trento.
«Se il Governo vuole chiudere le Regioni, lo dica: si comporta con il decreto-legge »Rilancio« come se non ci fosse stata nessuna interlocuzione precedente. Il fondo di 1,5 miliardi per tutte le Regioni e per le Province autonome è insostenibile». Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso della riunione in via telematica della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
«La posta prevista dal decreto-legge 34 - sottolinea Fedriga secondo quanto riporta una nota - lascia solo 1,5 miliardi per le Regioni e le Province autonome per ristorarle delle minori entrate, a fronte di una manovra statale in deficit da 55 miliardi che si aggiunge ai 25 miliardi del decreto Cura Italia. La nostra Regione - ha ricordato - non solo non beneficia dei proventi della tassa di soggiorno e dei fondi alle Province che qualcuno prima di noi ha abolito, ma si vede tolto anche il gettito Irap, non prevedendo le coperture e facendo pagare questa scelta di fatto al Friuli Venezia Giulia».
«È incomprensibile - ha poi concluso - il fatto che il Governo ci chieda in questa fase di sommare alle perdite dovute al crollo del Pil un contributo alla finanza pubblica: equivale a pretendere di svenarci per buttare una goccia nel mare. Chiediamo rispetto».