Veneto, test covid rapidi a tutti i visitatori nelle rsa «Sicurezza senza divieti»
Nuove misure in Veneto nell'ambito della prevenzione del covid-19 combinata con la volontà di ridurre le limitazioni alla vita sociale e affettiva: da lunedì tutti i visitatori delle case di riposo saranno sottoposti, all'ingresso della struttura, a un test antigenico rapido oppure a un test salivare.
Lo ha annunciato oggi il neoeletto presidente, Luca Zaia, sottolineando la necessità di adottare tutte le misure possibili per proteggere dal contagio la popolazione anziana: «Siamo molto preoccupati per le case di riposo. Con questa misura introduciamo un forte elemento di sicurezza sanitaria. Prima dell'avvento dei kit diagnostici rapidi non era possibile, dati i tempi del tampone molecolare. Ora invece possiamo varare inizative di questo tipo, così come si fa già nelle scuole».
Nella conferenza stampa di ieri, Zaia ha anche manifestato il proprio favore alla riduzione del periodo previsto per la "quarantena", che in Italia resta di 14 giorni.
In altri Paesi, come la Francia, si è deciso il mese scorso di dimezzare questo periodo, perché si reputano le persone asintomatiche sostanzialmente non più contagiose, se rispettano l'obbligo di mascherina e il distanziamento di sicurezza: perciò dopo sette giorni, sempre senza sintomi, possono ritornare alle loro vite, senza necessità di un test.
Ma Zaia ha fatto riferimento proprio ai test rapidi indicandoli come strumento che consentirebbe di ridurre i tempi previsti dalle norme in fatto di quarantena.
Non è mancato un messaggio al governo centrale anche su altri fronti, con l'invito in linea generale a «una regia nazionale minima», per evitare eventuali conflittualità con le ordinanze regionali che sono calate sulle specificità di ogni singola situazione epidemiologica. Da qui la richiesta che i provvedimenti vengano presi «sulla base di una serie di parametri, allineando i tamponi per numero di abitanti».
Bocciata l'ipotesi, cara al governo, di una modifica in senso restrittivo degli orari di apertura di bar e ristoranti: «Chiudere prima significa applicare un mini lockdown», obietta Zaia.
Infine, Zaia ha annunciato che il Veneto si candida con Padova per ospitare la sede l'Agenzia biomedicale europea.