Campania, anche oggi i contagi sono oltre 700: De Luca tranquillizza, de Magistris attacca
«Abbiamo molti asintomatici, tra gli oltre 700 positivi che avremo anche oggi, il 90-95% è asintomatico».
Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, anticipando l’alto numero di positivi al covid19 che verrà annunciato anche oggi.
«Queste persone vanno collocate - ha detto - in isolamento domiciliare e non vanno in ospedale. Però se si alza l’età media dei contagi dobbiamo aspettarci anche ricoveri ulteriori, con due novità che non avevamo sei mesi fa, l’apertura delle scuole e la stagione dell’epidemia influenzale».
Sul fronte possibili nuove restrizioni e sull’ipotesi di chiudere per precauzione i confini della regione, ha affermato: «Si prenderanno tutte le decisioni necessarie, non le decisioni più comode. Quelle più necessarie per tutelare la sicurezza delle nostre famiglie. Dipende dal contagio e dall’evoluzione del contagio per adesso abbiamo una situazione che mi pare sotto controllo».
«Lavoriamo per avere 500 posti di terapia intensiva pronti, compresi quelli che erano vuoti e qualche giornalista ci domandava come mai sono vuoti? Adesso per la loro soddisfazione potranno essere riempiti», ha aggiunto, sottolineando l’apertura del covid center di Caserta.
«Ieri abbiamo parlato con Arcuri - ha spiegato - delle forniture di ventilatori polmonari. Noi abbiamo avuto ad aprile 130 ricoveri in terapia intensiva, il picco, il il nostro obiettivo ora è di avere il triplo di terapie intensive attrezzate, sia perché abbiamo più contagi, sia perché abbiamo l’influenza in arrivo e l’anno scolastico in corso che qualche problema in più lo determineranno. Arcuri ci ha detto che manda i ventilatori polmonari, abbiamo un’intesa importante e sono pienamente soddisfatto. Ovviamente sarò soddisfatto di più quando arriveranno nei nostri magazzini».
«Credo sia opportuno - ha concluso - che governo nazionale si prepari, anche usando fondi europei, a preparare un piano B, perché se avessimo problemi pesanti per le imprese, perché le imprese non possono morire e le famiglie e i lavoratori hanno bisogno del pane a fine mese. Il governo deve prepararsi da subito a un piano di sostegno alle imprese, perché è prevedibile che avremo mesi difficili. Noi lo abbiamo fatto in primavera con un piano socio economico da un miliardo e 17 milioni, ci siamo dissanguati. Ora prepariamoci senza drammatizzazione e angosce ma guardando in faccia problemi. Dobbiamo avere fiducia nel futuro ma una fiducia rafforzata dalla capacità di prevedere in anticipo quello che sarà tra qualche mese».
Critico sulla gestione delal crisi sanitaria il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «La situazione sembra essere sotto il profilo del controllo epidemiologico fuori controllo. Non si riesce a stare dietro alla mappatura che si faceva nel lockdown in cui si individuava il positivo e si cinturavano i contatti diretti. Ora avviene un’autogestione del positivo che informa i suoi contatti che si autoisolano in attesa della Asl e del tampone.
Un incremento è un dato preoccupante ma anche dovuto all’aumento del numero dei tamponi che finalmente c’è stato sebbene la Campania resti una delle regioni con il minor numero di tamponi eseguiti che resta un elemento di preoccupazione».
Secondo de Magistris l’incremento dei casi di positività «significa che il contagio era iniziato prima, probabilmente già da giugno e solo ora che si riescono a fare più tamponi sta emergendo. Credo che le misure più efficaci, che forse andavano adottate anche tempo addietro, siano lockdown mirati sui focolai appena iniziati e che destano preoccupazione».
«Credo che questa sia la strategia da adottare a livello nazionale per essere più efficaci, tempestivi e aggressivi sui focolai al loro nascere ma - ha sottolineato de Magistris - questo si potrebbe fare se in questi mesi si fossero adottate misure più efficaci sul piano della prevenzione sanitaria pubblica. Ma dai dati e dalle file che si vedono per un tampone a Napoli come a Roma mi sembra che non si sono fatti molti passi avanti da febbraio, marzo a oggi».
Intanto, mentre proseguono le code per i tamponi, a Napoli come a Roma, sono proseguite le manifestazioni (foto) dei commercianti e altri imprenditori contro ogni ipotesi di nuove chiusure e a favore di un maggiore e migliore controllo epidemiologico e sanitario.