Pandemia, Miozzo (Cts) contro le autonomie: Draghi le scavalchi. I presidenti di centrodestra scrivono infuriati: troppi errori a Roma
Le affermazioni del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo - che ha suggerito al presidente del consiglio incaricato Draghi di sostituire il governo centrale alle Regioni - sono totalmente lontane dalla realtà rispetto a un’analisi oggettiva su come sia stata affrontata la pandemia in Italia.
Al contrario, proprio grazie alle amministrazioni regionali e alle Province autonome, si è riusciti nel difficile compito di garantire la tenuta del sistema Paese anche in contesti particolarmente complessi e malgrado non poche manchevolezze da parte delle strutture centrali».
Lo affermano in una nota tutti i presidenti delle Regioni di centrodestra, dunque anche il trentino Maurizio Fugatti e il veneto Luca Zaia.
«In un momento così critico per il Paese e per l’Europa intera, ci auguriamo - aggiungono - che le persone chiamate a ricoprire, a torto o a ragione, incarichi tecnico-scientifici comprendano il loro importante ruolo e utilizzino la massima prudenza prima di fare superficiali affermazioni prive di qualsiasi logica».
Le uscite di Miozzo con sconfinamento sul terreno della politica hanno irritato anche altri esponenti istituzionali locali.
Peraltro, dalla politica, specie nelle autonomie locali, non sono mancate negli ultimi mesi le critiche a diverse scelte operate dal Comitato tecnico scientifico, spesso criticate perché considerate farraginose, esagerate o intempestive.
«Al presidente Draghi - aveva detto Miozzo - suggerirò il ricorso all’articolo 120 della Costituzione che prevede il potere di sostituzione del governo centrale laddove le autorità locali non siano in condizione di garantire i diritti costituzionalmente previsti.
Un’ipotesi provocatoria ma che ritengo potrebbe essere presa in considerazione per alcuni aspetti delle strategie nazionali che interessano la salute del Paese.
Sulla scuola si sono viste scelte incomprensibili fatte dal territorio in assoluta disconnessione con il sistema centrale e ora si vedono altrettante fotografie su un programma strategico per il Paese come quello delle vaccinazioni».
Dalle autonomie locali in molti fanno però notare che è stato in prevalenza il potere statale centrale a creare confusione e disfunzioni, oltre ad aver fallito la prevenzione della pandemia e delle successive ondate.