C'è tuttavia ottimismo per i numeri del secondo trimeste, con 8 milioni di dosi - ha anticipato Figliuolo - previste già in aprile, comprese (fra un paio di settimane) le prime 500mila del vaccino Johnson & Johnson, che è a somministrazione unica e dunque in termini di immunità ogni flacone conta il doppio (inoltre è facilmente conservabile in un normale frigorifero, quindi indicato anche per i medici di base e le farmacie). Entro la fine dell'autunno l'Italia potrebbe ricevere 27 milioni di dosi Johnson & Johnson, alcuni milioni già fra aprile e giugno.
Vaccini, il Trentino accelera: dopo Pasqua 20 mila a settimana. L'Italia sulla soglia dei 10 milioni
In provincia è ormai vicina la quota di 100 mila somministrazioni totali, presto le prenotazioni online per i 70-75enni. In aprile attese in Italia 8 milioni di dosi e Roma valuta di reclutare per le iniezioni anche ostetriche e biologi
L'OBBLIGO Fugatti: gli operatori sanitari devono farsi vaccinare
TRENTO - La soglia dei 10 milioni di somministrazioni sarà superata domani, in Italia.
Frattanto, l'accelerazione nelle vaccinazioni covid si comincia a notare e c'è qualche Regione che ora viaggia a un ritmo all'altezza delle famose 500 mila iniezioni ogni 24 ore annunciato dal governo come obiettivo di marcia: per esempio, il Veneto con le sue 30 mila dosi inoculate quotidianamnete da tre giorni a questa parte, citato oggi fra gli esempi dal commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, in audizione alla Camera dei deputati insieme al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio .
Per parte sua, il Trentino avanza speditamente verso la copertura con almeno una dose di un quinto della popolazione: questa mattina eravamo a quota 93.342 somministrazioni, compresi 31.336 "richiami", 42.066 somministrazioni riservate agli ultra ottantenni e 10.638 nella fascia 70-79 anni. Quota centomila, dunque, sembra questione di un paio di giorni.
A livello nazionale questa sera, nell'aggiornamento delle 19.30 pubblicato dal governo, il traguardo 10 milioni di dosi era vicinissimo: 9.830.439 la cifra indicata.
Un dato che equivale a un utilizzo medio nazionale dell'86% delle dosi disponibili (11.247.180).
Su quest'ultimo fronte il Trentino ha guadagnato posizioni negli ultimi giorni scalando la graduatoria fino al quarto posto: in vetta c'è Bolzano che ha usato quasi tutti i vaccini disponibili (96,3%), seguono valle d'Aosta (93,5%), Veneto (93,4%) e appunto la nostra provincia con il 91,3%.
In linea generale è evidente che in tutta Italia ormai si accantonano poche dosi per i richiami, in considerazione sia di una maggiore disponibilità di vaccini, sia dei tempi più ampi fra prima e seconda dose previsti per il farmaco AstraZeneca, che nel bugiardino inserisce i rari rischi di trombosi e cambia nome, mentre a Berlino e Brandeburgo adesso viene somministrato solo a over 60 (altri Ländern , come la Baviera, seguono e la commissione vaccinale permanente, Stiko, pure ma sotto forma di raccomandazione cautelativa, per ora).
Fra oggi e domani sono in consegna oltre un milione di dosi del vaccino Pfizer. Entro la fine della settimana, ha spiegato oggi Figliuolo, arriveranno anche 500mila dosi di vaccino Moderna e 1,4 milioni di AstraZeneca.
In Italia i cittadini attualmente immunizzati anche con la seconda dose di vaccino sono 3.087.379. Ma, come noto, già la sola prima dose conferisce una protezione rassicurante contro gli effetti più severi del covid.
Per tornare in provincia, al momento in Trentino le persone vaccinate a settimana sono 8.000-10.000, mentre l'approvvigionamento nelle ultime due settimane è arrivato a quota 20.000 dosi, ha spiegato stasera in conferenza stampa il presidente, Maurizio Fugatti.
"Mediante le scorte medie settimanali - ha aggiunto - saremo in grado di arrivare a 4.000 persone vaccinate al giorno e quindi, dopo Pasqua, a 20.000 alla settimana".
"Inoltre, nel giro di una settimana-10 giorni, siamo pronti ad aprire le prenotazioni per gli over 70", ha concluso Fugatti.
Attualmente possono già prenotare tramite il Cup online gli assistiti dai 75 anni (nati nel 1946 e anni precedenti), oltre a una serie di categorie indicate dall'Apss.
Oggi Fugatti si è detto anche favorevole all'obbligo di vaccino per gli operatori sanitari. "Non è bello intervenire in modo drastico, ma in questo momento straordinario servono anche regole straordinarie come quella di obbligare alla vaccinazione il personale sanitario".
A proposito di iniezioni, infine, va rilevato che dopo gli accordi con le farmacie e quelli in corso di definizione con altre categorie mediche (compresi gli odontoiatri), Roma sta lavorando per estedere la platea dei somministratori di vaccini anche a figure quali biologi, ostetriche e tecnici di laboratorio.
L'obiettivo è chiaro: evitare che una volta superata la penuria di vaccini ci sia quella del personale chiamato a inocularli.