Tutti gli studenti delle superiori in classe? Il sogno di Bisesti è impossibile (per colpa dei trasporti)
La necessità di lasciare a casa le quinte negli ultimi dieci giorni, per far rientrare almeno qualche giorno le altre classi: «Tutto dipende dalla capacità di carico delle corriere, siamo al limite»
TRENTO. Se i dirigenti scolastici delle superiori decidono, nella loro autonomia, che da lunedì 31 maggio i maturandi seguiranno le lezioni a distanza, allora è fatta: gli studenti di terza e quarta potranno chiudere l'anno in presenza al 100% perché non ci saranno problemi di sovraffollamento sui mezzi di trasporto pubblico. «Adesso, con le quinte ancora in presenza, non è possibile farli rientrare al 100%: ci vorrebbe un'altra ordinanza a pochi giorni da quella che ha autorizzato l'aumento dal 50 al 60% della capacità di carico degli autobus urbani», afferma il dirigente generale del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato.
Sfuma, in pratica, il sogno dell'assessore provinciale all'istruzione Mirko Bisesti che avrebbe voluto chiudere l'anno con tutti gli studenti in presenza al 100%, contemporaneamente.
Tutto okay con le seconde. L'ampliamento autorizzato dall'ultima ordinanza provinciale della capacità di trasporto dei mezzi pubblici extraurbani (con la possibilità di occupare tutti i posti a sedere) e urbani (con un leggero incremento rispetto a metà del coefficiente) «ha certamente consentito di accompagnare la decisione della Giunta di riportare in classe le seconde, e ad oggi non sono stati segnalati elementi di criticità», dice Roberto Andreatta, dirigente del Servizio trasporti pubblici della Provincia. Ma un rientro di tutto il ciclo superiore «potrebbe in alcune situazioni confliggere con la capacità di carico», prosegue Andreatta.
«In questo caso gli operatori dovrebbero tutelare i presenti non consentendo la salita ulteriore». Il dirigente aggiunge comunque che «un margine di incremento dei carichi pare esserci ancora, con una gradualità che potrebbe essere valutata dagli istituti».
Difficile però che il presidente della Provincia Fugatti ci stia pensando: nelle altre regioni la capacità di carico è bloccata al 50%, «noi abbiamo già compiuto una piccola forzatura, nei limiti della ragionevolezza», riprende Ceccato, e non è il caso di spingersi più in là.
Mascherina paratutto. Nessuna ulteriore fuga in avanti, dunque, nonostante gli studenti stiano rispettando rigorosamente la norma che obbliga a indossare la mascherina sui mezzi pubblici (sono più disinvolti una volta scesi da autobus e corriere, tra una sigaretta e un caffè). Ma c'è di più: uno studio compiuto nei giorni scorsi dall'Università di Genova, spiega Roberto Andreatta, rivela che «il rischio di contrarre il Covid a bordo di un bus dove stia viaggiando un positivo è estremamente basso se tutti i viaggiatori indossano la mascherina, anche solo quella chirurgica».
Secondo la ricerca «i mezzi di trasporto pubblici sono sicuri a prescindere dal coefficiente di riempimento, sempre nel caso in cui venga rispettato l'obbligo di indossare la mascherina».
Quarantena di fine anno. In questo momento le classi in quarantena, dagli asili nido alle superiori, sono 82 di cui 64 nella scuola dell'obbligo (elementari, medie e superiori). La quarantena dura dai 9 agli 11 giorni: vuol dire che se una classe vi entrerà dal 31 maggio in poi è molto probabile non possa più tornare in classe.
Chiusura ed esami. L'anno scolastico finisce per tutti il 10 giugno. Gli esami di terza media sono previsti nel periodo che va dall'11 al 30 giugno; quelli di maturità inizieranno il 16 giugno (le commissioni si riuniranno il 14) per terminare tendenzialmente entro la prima settimana di luglio.