Da oggi il coprifuoco slitta a mezzanotte in tutta Italia, altre quattro regioni in «zona bianca», il Trentino per ora è «giallo»
La misura verrà abolita del tutto il 21 giugno (ma forse già il 14, in provincia di Trento, se saremo in zona bianca). Luglio sarà il mese decisivo: al vaglio la riapertura delle discoteche, e si spera nel «green pass»
SITUAZIONE Ieri da noi un decesso e due ricoverati in più
ROMA. Da oggi l’orario del coprifuoco slitta dalle 23 a mezzanotte in tutta Italia, ed altre quattro regioni si aggiungono alla zona bianca. Dopo Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, riaprono anche le neopromosse Abruzzo, Umbria, Liguria, Veneto mentre il resto dei territori, come il Trentino, restano zona gialla. E nel Paese che riparte, presto potrebbe cadere l'ultimo divieto, quello di ballare: è previsto oggi un incontro sulle discoteche. I locali potrebbero ripartire a luglio, ma è quasi certo che sarà necessario avere il green pass soprattutto alla luce dello sprint sulla campagna vaccinale per i giovani.
Quindi: da questa sera potete stare fuori fino a mezzanotte. ma è vietato circolare senza motivi validi dalle 24 alle 5 del mattino. Da lunedì 21 giugno il coprifuoco verrà tolto in tutta Italia, ma in Trentino il via libera potrebbe arrivare già da lunedì 14 in caso di passaggio in zona bianca: lo sapremo questo venerdì, quando il governo pubblicherà il nuovo monitoraggio settimanale. A ieri l’incidenza era ampiamente sotto controllo (tra 27 e 30 casi settimanali ogni centomila abitanti), quindi salvo sorprese clamorose per il passaggio in bianco non ci resta che attendere solo un’altra settimana. Proprio il coprifuoco è, in sostanza, l’unica differenza tra zona gialla e bianca. Chi attendeva con ansia l’estensione fino a mezzanotte erano i titolari di pub e bar serali: le 24 non saranno il top, ma sono un altro passo in avanti.
Il Piano vaccinale in Italia in queste ore continua a macinare record (1,2 milioni di dosi in 48 ore) e procede spedito più della nuova variante «Delta» del Covid, che al momento spaventa invece la Gran Bretagna. Tutto per scongiurare il nuovo diffondersi di mutazioni che possano influire sui numeri dei contagi, che al momento sono in calo e non creano allarme.
Nelle ultime 24 ore ci sono stati solo venti ingressi in terapia intensive in tutta Italia, che hanno riguardato in tutto dieci regioni. Valle d'Aosta, Molise e Basilicata non hanno più pazienti ricoverati in rianimazione e la media nazionale del 9% di occupazione di terapie intensive e reparti di medicina sta scendendo quindi drasticamente. Secondo i dati dell'ultimo bollettino, si aggiungono purtroppo altri 51 morti per il virus. I nuovi contagi sono stati 2.275 e il tasso di positività è dell'1,5%. In tutta Italia i malati di Covid sono al momento 192mila.
«Le cose stanno andando bene e non dobbiamo continuare a preoccuparci di varianti», spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ma è necessario continuare a rispettare le regole e «tutti quanti dobbiamo sapere che il mese di luglio sarà la svolta completa e assoluta: avremo superato la metà della popolazione con almeno una dose di vaccino» e per settembre-ottobre si prevede di raggiungere una «protezione di comunità».
L'ultimo dossier ancora sul tavolo di tecnici e politici è quello della riapertura delle discoteche. Anche se non si sa ancora con certezza come e quando, le sale da ballo dovrebbero ripartire il prossimo mese. Ma già domani in serata al ministero della Salute è previsto un incontro con i gestori dei locali sul tema, i cui risultati - come da protocollo - potrebbero essere riportati al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché possa infine valutare i tempi e i metodi più adeguati.
Anche su questo il sottosegretario Sileri si dice convinto che il nodo sarà sciolto in tempi brevi: «Ho fatto una riunione con la direzione generale della prevenzione - spiega - facendo presente che se abbiamo un green pass dobbiamo crederci per avere accesso a una maggiore libertà. Dovremmo arrivare a un punto quanto prima in cui si può anche ballare se si è muniti di green pass. Usiamo il green pass, magari riduciamo le persone».
E sul rischio che si possano eludere le verifiche sul certificato verde, aggiunge: «se abbiamo più della metà della popolazione vaccinata e il numero dei giovani vaccinati continua a salire, le chance che si possa trovare qualcuno che sul green pass non viene controllato e che sia positivo sono estremamente basse». Su questo fronte proseguono le ispezioni anche nei ristoranti.