ROMA. "Ho firmato una nuova ordinanza che introduce una quarantena di 5 giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna".
Lo annuncia con un post su Fb il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Quindi, stando all'annuncio dell'esponente del governo, tutti i viaggiatori, compresi i numerosi vaccinati, provenienti dal Regno unito saranno obbligati alla quarantena oltre al test covid (antigenico o molecolare).
L'ordinanza sarà in vigore dal 19 giugno ma la quarantena dalla Gran bretagna scatta il 21 giugno, ha precisato successivamente il ministero.
Si prevede anche il via libera all'ingresso dai Paesi dell'Unione europea e da Stati Uniti, Canada e Giappone con i requisiti del green pass (vaccinazione, convalescenza covid da non oltre sei mesi o tampone negativo).
Anche l'Italia, dunque, si accoda ad altri Paesi Ue come la Germania (fin da fine maggio) o la Francia (da qualche giorno) che accettano i certificati vaccinali e quelli di avvenuta malattia per consentire l'ingresso senza obbligo di tampone.
I Paesi Ue vanno ancora in ordine sparso, in attesa che entri in vigore il famoso green pass unico, che dovrebbe scattare dal 1° luglio.
Anche sull'obbligo di quarantena e test pure ai non vaccinati per chi proviene dalla Gran Bretagna, ogni stato nazionale a quanto pare decide come crede e al momento non vi è traccia di un coordinamento a livello di Unione europea.
D'altra parte, è stato così fin dall'inizio della pandemia a proposito di regole di ingresso nei vari Paesi, stabilite in totale assenza di una condivisione e reciprocità (cosa che appare scientificamente assai curiosa).
Vengono invece prolungate le misure di divieto di ingresso da India, Bangladesh e Sri Lanka.
La decisione di un giro di vite sugli arrivi dalla Gran Bretagna è evidentemente legata all'aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni, con una predominanza della cosiddetta variante Delta o indiana.
Pare perantro tutta da dimostrare la fondatezza di un rischio infettivo reale, legato ai viaggi di persone vaccinate o sottoposte a test.
È immaginabile, viversa, che quella dell'obbligo di quarantena sia una decisione romana che solleverà preoccupazioni nel settore turistico, proteso verso una ripartenza che troverà così un nuovo ostacolo.
La decisione Italia in teoria potrebbe venir meno con l'entrata in vigore del green pass europeo, ma in realtà l'intesa siglata fra gli Stati lascia a ogni governo nazionale la discrezionalità di introdurre misure aggiuntive sulla base di una valutazione del rischio epidemico presente in specifiche zone a causa, appunto, delle varianti.
In Gran Bretagna, come noto, il sequenziamento per individuare le mutazioni del virus è svolto massicciamente, molto più che in Italia.
Peraltro, i dati di questa sera, venerdì 18 giugno, indicano un leggero calo dei contagi in Gran Bretagna: circa 10.500 nelle 24 ore contro gli oltre 11 mila di ieri ma su un campione enorme di un milione di tamponi eseguiti (quasi cinque volte più dell'Italia che oggi ha individuato 1.147 positivi tramite 216 mila test).
Diminuiscono ancora anche i morti registrati oggi (11 contro i 19 di ieri), sempre a livelli assai inferiori rispetto all'Italia.
Sul fronte vaccini, il dato di ieri sera indicava quasi 73,5 milioni di somministrazioni, cioè oltre 42 milioni di persone con prima dose (più dell'80% della popolazione adulta) e quasi 31 milioni che hanno completato il ciclo con il richiamo.