Ginecologia sotto pressione: a Cavalese la primaria va in pensione, a Trento il trasferimento di Tateo e Mereu fa dirottare le pazienti a Verona
La sanità trentina va in crisi dopo il terremoto dei giorni scorsi, difficoltà a tenere aperto il Punto Nascite fiemmese, e turni in sofferenza all’ospedale di Trento
TRENTO. Il 31 luglio la dottoressa Fabrizia Tenaglia, classe 1954, primaria di Ginecologia a Cavalese, andrà in pensione. Al momento è in ferie e per il reparto dell'ospedale della Val di Fiemme si prevedono tempi duri. È a rischio la tenuta del reparto perché c'è un serio problema di organico: dei medici attualmente in organico uno è in aspettativa dal primo luglio e non tornerà a lavorare in Trentino e una dottoressa è in servizio con orario ridotto, mentre degli altri tre specialisti, uno ha vinto un concorso come primario e dunque è pronto a trasferirsi verso il Sud Italia.
Non va meglio al Santa Chiara: sono state dirottate a Verona le prime pazienti oncologiche che avrebbero dovuto essere operate dal dottor Saverio Tateo.
Problemi anche per quanto riguarda i medici di base: in cinque hanno risposto per coprire i 40 posti scoperti.
EDel problema del Santa Chiara si occupa anche il consigliere provinciale Paolo Zanella (di Futura). A seguito del trasferimento del direttore di Ostetricia e ginecologia del S.Chiara, Saverio Tateo, e della dirigente medico Liliana Mereu (conseguenza del lavoro della Commissione interna istituita dall'Azienda sanitaria sulla situazione del reparto),anella ha presentato un'interrogazione chiedendo se le pazienti già prese in carico dal direttore e dalla vicedirettrice di Ostetricia e ginecologia, continuano comunque ad essere seguite dai due professionisti per dare loro continuità.
Zanella chiede poi se, "in attesa di ridefinire stabilmente gli organici di Ostetricia e ginecologia, non si ritenga opportuno conferire un incarico libero professionale ad un medico esperto di chirurgia oncologica ginecologica (con i trasferimenti dei due medici ora le pazienti vengono dirottate a Verona); quali soluzioni operative pensa di adottare l'Azienda sanitaria nel caso in cui, nonostante i concorsi, il personale dovesse essere insufficiente per coprire l'organico necessario a tenere aperta Ostetricia e ginecologia di Cavalese; se, viste le difficoltà a reperire specialisti, non si ritenga opportuno ripensare ai programmi di riaperture dei punti nascite periferici, visto anche le difficoltà a tenere aperto quello di Cavalese per carenza di medici".